Tutti dicono e scrivono “ti amo”, ma Cesare Pavese ha utilizzato parole intense e dilanianti. Le parole dello scrittore commuovono.
Cesare Pavese è stato uno degli autori più influenti e considerati della letteratura italiana del ‘900. Ha scritto moltissimi romanzi memorabili come Il mestiere di vivere e La Luna, ma è stato anche un poeta profondo, dando vita a poesie che hanno consolidato la sua natura di scrittore eccezionale e diverso dagli altri. Il suo stile unico e la sua capacità di affrontare temi universali, lo hanno portato ad essere una pietra miliare nella letteratura.
La scrittura di Pavese è sempre stata coinvolgente e profonda, sia per le vicende raccontate che per la sua capacità di scavare nell’animo delle persone. Non a caso è stato uno dei principali interpreti del secolo scorso, aperto alle letterature dei grandi maestri europei e statunitensi ma attento anche alla realtà contadina e popolare del tempo. Una personalità unica, che si evince in tutte le sue opere. In uno dei suoi scritti è impossibile non rimanere folgorati da una dichiarazione d’amore commovente e intensa, scritta con una passionalità unica.
Il mestiere di vivere è una bellissima raccolta di poesie di Cesare Pavese, pubblicata postuma, in cui si ripercorrono le tappe dell’ultimo anno della sua vita: il 1950. Gli ultimi mesi di vita dello scrittore sono stati pervasi prima da speranze e poi da una profonda disperazione, prima di farla finita in un albergo di Torino in cui alloggiava.
Pavese era uno che amava profondamente e intensamente, come dimostrano le sue parole dedicate a Constance Dowling, da lui chiamata Connie, che ha rappresentato il suo ultimo grande amore. L’aveva conosciuta a casa di amici durante il Capodanno del 1950 a Roma, dove la donna si trovava insieme alla sorella Doris. Era una bellissima attrice americana, che recitò e visse in Italia per diverso tempo.
Da qui ne partorì una delle dichiarazioni d’amore più belle mai scritte in letteratura, dando vita a una frase intensa e commovente: “Ti amo. Di questa parola so tutto il peso – l’orrore e la meraviglia – eppure te la dico…”. Parliamo di un passaggio fondamentale nella lettera scritta alla sua amata Connie, quello che poi ha portato al racconto vero e proprio del suo sentimento.
La raccolta di poesie non è altro che il racconto del suo breve viaggio degli ultimi otto mesi di vita del 1950. Un anno iniziato carico di promesse e speranza, con un amore che sembrava prendere via, ma che invece c’era solo nella mente dello scrittore. In seguito sopraggiungere mesi bui, prima della fine.
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