Un’opera è entrata nella storia ma non tanto per la sua bellezza, quanto per un enigma che è contenuto al suo interno. Andiamo a vedere nel dettaglio di che cosa si tratta e che cosa sapere.
L’arte è sempre foriera di grandissime emozioni e di sensazioni di altissimo profilo, dal momento che sin dalla notte dei tempi rappresenta forse lo strumento a disposizione del genere umano maggiormente capace di avvicinare l’uomo al divino, come si suole dire. In tal senso, sono tanti i dipinti che sono diventati nel corso del tempo praticamente iconici, dal momento che tutti quanti noi li studiamo a scuola oppure ci rechiamo presso i musei per ammirarli. In Italia, in tal senso, c’è tutta la ricchezza del mondo da questo punto di vista.

Non tutte, però, sono note ai più e ce ne sono degli altri che meritano altrettanta attenzione. Per questo è fondamentale avere nella ita l’approccio giusto e la necessaria curiosità per conoscere sempre cose nuove. In tal senso, c’è una opera d’arte che, oltre per la sua bellezza, è passata alla storia per un enigma contenuto al suo interno e che in pochissimi riescono a risolvere. Andiamo a vedere nel dettaglio di che cosa si tratta e che cosa sapere a riguardo.
L’enigma di questa opera la rende iconica: ecco come risolverlo
Gli enigmi ovviamente sono sempre stati estremamente stimolanti per il genere umano, con le persone che si divertono a provare a risolverli nel minor tempo possibile. In tal senso, abbiamo deciso di andare a puntare i riflettori su un dipinto a dir poco famoso e noto. Si tratta di “Ambasciatori” di Hans Holbein, che è datato 1533 e che ha riscosso sin da subito un enorme successo. In pochissimi lo notano, ma nel dipinto, proposto nell’immagine in evidenza, è presente un teschio umano.

L’effetto ottico che si ricerca va sotto il nome di anamorfosi, una tecnica con la quale si deformano delle immagini, rendendone altre visibili solo da determinate angolazioni. Ed “Ambasciatori” da questo punto di vista non fa eccezione, dal momento che si vede in una precisa angolazione un teschio, per l’appunto. Guardando attentamente questo dipinto frontalmente si può notare la presenza di un oggetto strano, che di fatto risulta impossibile intuire di che cosa si tratta.
La tecnica in questione, già conosciuta da Leonardo da Vinci, è tuttora impiegata per stupire l’osservatore e creare un senso di suspance e soprattutto di curiosità. E’ un qualcosa di estremamente complicato da affrontare ed ancor di più da realizzare. Lascia però sempre a bocca aperta gli spettatori.