21 Novembre 2018 By Stefano Degli Esposti

Viaggi fotografici con Stefano Degli Esposti, nuovo editor di Artevitae

ArteVitae vi presenta oggi Stefano Degli Esposti, nuovo editor del blog che scriverà per le sezione Viaggi fotografici.

di Stefano Degli Esposti

Stefano Degli Esposti

Mi chiamo Stefano Degli Esposti, sono un dirigente d’azienda che ha appena varcato la soglia della terza età con inconsapevole leggerezza. Abito in cima ad un crinale delle colline di Sasso Marconi (BO). Una posizione invidiabile per chi, come me, ama la natura e la fotografia. Sono sposato con Paola da 34 anni, dalla quale ho avuto due meravigliosi figli: Simone di 33 anni e Camilla di 24 anni.

Coltivo molti interessi, la fotografia in particolare, esplosa sul finire del 2010, proprio quando mi trasferii in questo paradiso a pochi chilometri da Bologna, ma allo stesso tempo lontano dal traffico e soprattutto dallo smog. Fu per me la terza occasione per realizzare in modo definitivo la deviazione del mio percorso professionale dalla mia innata attitudine per la creatività. Già avevo sperimentato con successo le mie qualità in cucina fin dalla prima età, causa la malattia di mia mamma, e il mio insospettabile interesse per il giardinaggio alla mezza età.

Infatti, la mia vita lavorativa si è sempre consumata, in tutti i sensi in aziende a curare gli affari di altri, piuttosto che a costruire qualcosa che nascesse dal mio sentire. Peraltro dedicandomi in prevalenza a materie finanziarie del tutto estranee alle mie inclinazioni.

Il mio percorso professionale è iniziato casualmente alle medie superiori, quando scelsi Ragioneria per aggregarmi ad altri miei compagni delle medie inferiori, non avendo un preciso orientamento. L’ingresso nel mondo del lavoro è stata una conseguenza naturale della formazione scolastica, arricchita a livello universitario con la frequentazione della facoltà di Economia e Commercio, interrotta per via dell’accumulo di impegni con l’arrivo del primo figlio.

La carriera mi è costata sacrifici non solo fatti di fatiche, ma soprattutto di conflitti con la mia indole, che mi hanno quasi sempre messo a disagio. In particolar modo nelle tante occasioni in cui le vere passioni mi hanno offerto una certa visibilità di cambiamento verso alternative mai colte, se non appunto mantenendole a livello di hobby. In estrema sintesi, il mio percorso professionale lo ravviso come aver vissuto la vita di un altro, facendo cose che non mi appartengono. L’unica grande soddisfazione è stata quella di avere costruito qualcosa di importante nonostante il grande disagio.

La fotografia, specie negli anni più recenti, è stata di grande aiuto per attenuare i toni di questi contrasti. Si è rivelata nel tempo la passione più sentita, perché mi mette nelle migliori condizioni per esaltare la mia creatività. Il mio modo di fotografare è prevalentemente istintivo e questo mi permette di spaziare fra i vari generi anche se, come ho già avuto modo di spiegare nell’intervista curata da Luigi Coluccia pubblicata il 19 Settembre scorso proprio qui su ArteVitae, l’astrattismo è il filo conduttore dei miei progetti fotografici più significativi della mia intera produzione artistica.

© Stefano Degli Esposti

La mia esperienza di fotografo è nata coi viaggi fin dall’adolescenza e si è sviluppata recentemente con la paesaggistica, data la straordinaria offerta quotidiana di scenari emozionanti che mi sono ritrovato nella attuale dimora, come dicevo nell’introduzione. Il viaggio mi ha sempre stimolato per appagare la mia sete di conoscenza di luoghi e culture, e con il trascorrere del tempo è maturata la consapevolezza che sia anche un mezzo per esplorazioni introspettive ed un laboratorio aperto di sperimentazione dei sentimenti.

Tutto questo viene esaltato nelle occasioni in cui visito un luogo che riesce ad emozionarmi oltre alle aspettative o addirittura a ribaltarle, e quando mi ritrovo in situazioni e ambienti inimmaginabili a priori.  La prima volta accadde nel 1979 in Saudi Arabia, dove mi trovavo per lavoro, nel vagare in solitudine nel deserto roccioso a bordo di un Pick-up con la mia fotocamera in cerca di immagini da catturare in una zona militare e sprovvisto di patente internazionale, ma dotato di una certa incoscienza.

Emozioni forti che mi hanno segnato profondamente, al punto da riuscire a descriverle ancora oggi con la medesima intensità con cui le ho provate allora. E questo si è ripetuto nel tempo attraverso le successive esperienze di viaggio.

Solo recentemente ho iniziato a scrivere racconti di viaggio, attingendo dalla mia “biblioteca inconscia”, che accompagno con illustrazione dei luoghi attraverso le mie fotografie e sono pubblicati nel mio Sito Web per la fotografia, nella sezione World Emotions. Si tratta di narrazioni sintetiche che prendono spunto da flash sulle emozioni immagazzinate durante queste esperienze, ma che escludono la prima fase del viaggio: la sua immaginazione, che diventa la base sulla quale viene progettato.

Ed è un momento non meno importante della fase di realizzazione, poiché le sensazioni rimangono comunque impresse nel cuore e nella mente, e costituiscono una sorta di viaggio gemello che mantiene nel tempo la sua identità, talvolta anche più forte di quella del viaggio reale.

È quindi con la realizzazione della terza fase del viaggio, che consiste nella materializzazione dei sentimenti, delle emozioni provati prima e durante attraverso reperti, che mi onoro di condividere con voi molti pezzi significativi della mia vita, portandovi in giro per il mondo attraverso le mie immagini e le mie parole approfittando della disponibilità di Artevitae a pubblicare questi lavori.


Note biografiche sull’autore

“Carpe noctem”, quando il “carpe diem” non basta. Stefano Degli Esposti nasce a Casalecchio di Reno (BO) nel 1958, che resta la sua città di riferimento nonostante il trasferimento sulle colline di Sasso Marconi dopo una cinquantina di anni. La formazione scolastica di indirizzo commerciale, nata in modo del tutto casuale, caratterizza il suo percorso professionale fino alla dirigenza di aziende di contesto multinazionale. Coltiva l’interesse per la cucina fin dall’infanzia e si appassiona di musica Rock e Jazz dall’adolescenza, periodo in cui inizia a fotografare per poi riscoprire questo hobby col trasferimento in collina fino ad elevarlo alla sua vera passione attraverso i viaggi. Fotografa tutto ciò che lo emoziona ed è in particolar modo attratto dall’astrattismo, preferibilmente in contesti urbani, oggetto dei suoi progetti fotografici più significativi esposti a partire dal 2015 a mostre collettive e personali, fra le quali il MIA Photo Fair nel 2017 ed il Photofestival nel 2018 entrambe a Milano. Ama la natura e gli animali e soprattutto il saper cogliere gli aspetti positivi di ogni situazione.

Per ArteVitae cura la Sezione Viaggi Fotografici nella quale racconta le sue esperienze di viaggio, riportando alla memoria le emozioni che hanno lasciato segni indelebili, accompagnate dalle sue fotografie, con lo scopo ambizioso di farle rivivere ai suoi lettori, scatenando in loro il desiderio di visitare quei luoghi.