Una canzone per due
Una canzone scritta da Elton John per due indimenticabili donne, vere e proprie icone di stile, accomunate da un tragico destino, è rimasta impressa nella nostra memoria, perchè ci sono canzoni, dedicate a persone e situazioni a noi estranee, che continuano a coinvolgerci.
di Luca Tizzi
Ci sono canzoni che sentiamo nostre, raccontano una situazione simile ad una vissuta, parlano di uno stato d’animo che in quel momento condividiamo e le ascoltiamo come se fossero state scritte per noi.
Ci sono poi canzoni, effettivamente scritte per altri, che comunque ci colpiscono. Mi viene in mente così all’improvviso “Layla” di Eric Clapton, dedicata a Pattie Boyd, moglie di George Harrison della quale Eric era innamorato senza essere corrisposto.
Più raramente, forse una sola volta, una canzone è stata dedicata a due persone profondamente diverse anche se intimamente simili. Questa canzone, composta da Elton John su un testo di Bernie Taupin è “Candle in the wind”.
Era il 5 Agosto del 1962 quando Norma Jeane Mortenson Baker Monroe, conosciuta nell’universo come Marilyn Monroe, fu trovata morta per un’overdose di barbiturici. Il decesso fu classificato come probabile suicidio. Le sue frequentazioni con la famiglia Kennedy e l’intenzione della diva di rivelare certi rapporti con John e Robert Kennedy che avrebbero minato la loro carriera politica, e certe altre incongruenze sui fatti di quella sera, rendono la classificazione “probabile suicidio” molto improbabile. Non parleremo di Marilyn, si potrebbero scrivere libri su di lei, ma di una canzone che Elton John le dedicò nel 1973, la canzone, “Candle in the wind” che recita così:
Goodbye Norma Jean, though I never knew you at all, you had the grace to hold yourself, while those around you crawled. Goodbye Norma Jean, from the young man in the twenty second row, who sees you as something more than sexual, more than just our Marilyn Monroe. And it seems to me you lived your life like a candle in the wind, never knowing who to cling to, when the rain set in. And I would have liked to have known you, but I was just a kid, your candle burned out long before, your legend ever did.
Addio Norma Jean, anche se non ti ho mai conosciuta, avevi il decoro di rimanere te stessa mentre quelli intorno a te strisciavano. Addio Norma Jean dal ragazzo della ventiduesima fila che vede in te qualcosa in più della sensualità, più della nostra Marilyn Monroe. E mi sembra tu abbia vissuto la tua vita come una candela al vento, come chi non aveva alcuno a cui aggrapparsi quando cominciava a piovere e avrei voluto conoscerti, ma ero solo un bambino, la tua candela si è spenta molto presto, la tua leggenda sopravviverà.
Marilyn era una persona molto sola, costretta dagli eventi in un ruolo forse più grande di lei.
Diana Spencer, principessa di Galles conosciuta come Lady D, morì il 31 agosto del 1997 in un incidente stradale nel cuore di Parigi anche sulla sua morte ci sono molti dubbi, si da la colpa ai paparazzi che la seguivano e che provocarono l’incidente, di certo si sa che morì due ore dopo il ricovero in ospedale.
Conobbe il principe Carlo a sedici anni e lo sposò a venti, il matrimonio apparve fin da subito di circostanza, Carlo era innamorato di Camilla Parker-Bowles e tradiva, prontamente ricambiato, la giovane Principessa di Galles.
Questo matrimonio affollato vissuto in tre, come ebbe a dire Lady D, portò la coppia alla separazione e spinse la giovane principessa, mai insignita del titolo di Altezza Reale, tra le braccia di Dody Al-Fayet, figlio dell’imprenditore egiziano proprietario dei magazzini Harrods, che morì assieme a lei nel tragico incidente.
Per parlare di Diana Spencer non basterebbe una vita, ricorderemo di lei la sua dedizione alle cause umanitarie per i bambini colpiti dalle guerre e per i malati di AIDS, Era una persona molto sola, anche lei come Marilyn trascinata dagli eventi in un ruolo troppo grande per una giovane donna.
Alla sua morte, e durante il suo funerale Elton John modificò la canzone dedicata anni prima alla diva americana e la dedicò alla giovane, bellissima principessa, appena scomparsa.
Nell’abbazia di Westminster il cantante inglese mantenne invariata la musica e adattò il testo di “Candle in the Wind” e questa canzone che nella frase iniziale diventa ” Goodbye England rose”, addio rosa d’Inghilterra, è diventata il singolo più venduto al mondo.
Il testo recita così:
Goodbye, England’s Rose; may you ever grow in our hearts. You were the grace that placed itself, where lives were torn apart. Goodbye, England’s Rose, from a country lost without your soul, who’ll miss the wings of your compassion, more than you’ll ever know. And it seems to me you lived your life, like a candle in the wind. Never fading with the sunset, when the rain set in. And your footsteps will always fall here, along England’s greenest hills; Your candle’s burned out long before your legend ever will.
Addio, Rosa d’Inghilterra, che tu possa per sempre crescere nei nostri cuori. Eri la grazia che si posava proprio lì dove le vite venivano strappate. Addio, Rosa d’Inghilterra, da un paese perso senza la tua anima, a cui mancheranno le tue ali di compassione, più di quanto potrai mai sapere. E mi sembra tu abbia vissuto la tua vita come una candela nel vento, non svanendo mai con il tramonto, sotto la pioggia. Ed i tuoi passi cadranno per sempre qui, lungo le più verdi colline inglesi; La tua candela si è spenta presto, la tua leggenda sopravviverà.
Una sola canzone per due delle donne più belle e importanti del XX secolo.