Tra la via Emilia e il West – Luigi Ghirri, la poesia del quotidiano.
Un breve sguardo sulla fotografia di paesaggio attraverso l’obiettivo del grande fotografo emiliano Luigi Ghirri, un grande artista che ha avuto legami anche con la musica d’autore. Tutto questo nelle libere divagazioni di Luca Tizzi
di Luca Tizzi
L’Emilia-Romagna è una regione dell’Italia settentrionale chiusa tra un fiume, dei monti e il mare. E’ tagliata, da sud-est a nord-ovest, da un antica strada consolare romana, la via Emilia appunto, che attraversa tutte le città ad esclusione di due. Stabilire il punto esatto dove termina l’Emilia ed inizia la Romagna, o viceversa, è cosa ardua, sembra che gli abitanti di Imola ancora non abbiano capito in quale parte della regione abitino; alcuni dicono che la Romagna inizia in quella casa dove entrando e chiedendo da bere ti diano del vino invece dell’acqua.
L’Emilia è una unica grande città, scrisse Pier Vittorio Tondelli, dove la gente dorme a Modena, lavora a Bologna e va a ballare a Rimini. In questa grande città troviamo una concentrazione di artisti unica in Italia e forse nel mondo. Assieme alla folta schiera di registi, poeti e pittori anche un considerevole numero di cantanti e fotografi sono nati lungo l’antica via consolare, farne i nomi sarebbe troppo lungo anche perché voglio parlarvi di uno solo di loro, quel Luigi Ghirri che ebbe a nascere nel 1943.

Foto di Luigi Ghirri
Parlare di lui non è facile, di lui sappiamo che era nato in provincia di Reggio Emilia, che era un geometra e che ha rivoluzionato il modo di interpretare il paesaggio in fotografia, almeno in Italia.
Prima di tutto dobbiamo capire cos’è il paesaggio, darne la corretta definizione non è così scontato, io ad esempio ci ho sbattuto le corna; il paesaggio designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni. Convenzione Europea del Paesaggio

Luigi Ghirri, nei pressi di Fidenza

Foto di Luigi Ghirr
Una volta capito il significato, o anche senza averlo capito, il nostro sguardo si è abituato alle immagini che migliaia di fotografi, professionisti e non, ci propongono del paesaggio. Il Golden gate, la stradina di cipressi della val d’Orcia, il monte Fuji, in Ghirri diventano il distributore di benzina dietro casa. Lui ha fotografato il quotidiano ricavandone arte, credetemi non è facile.

Foto di Luigi Ghirri

Foto di Luigi Ghirri
La porta di un solitario campo di calcio, un cancello aperto nella nebbia della pianura padana, l’altalena nella spiaggia deserta della riviera sono immagini che adesso sono presenti nel bagaglio fotografico di un qualsiasi amatore, negli anni’70 apparivano come una rivoluzione, a chilometri zero, Luigi ha visto la bellezza nel cortile di casa.

Foto di Luigi Ghirri
Di questa arte ne ha fatto libri, uno in particolare, “Atlante”, ci fa girare il mondo senza che si sia allontanato dal salotto di casa.

Foto di Luigi Ghirri – Atlante
Ghirri ha trasformato la banalità quotidiana in emozioni, in immagini coinvolgenti. Questa sua qualità lo ha portato nel firmamento della fotografia e alla collaborazione con molti artisti che hanno chiesto la sua arte per il loro dischi. Artisti come Luca Carboni, Gianni Morandi, Lucio Dalla e perfino i CCCP Fedeli Alla Linea hanno nelle copertine dei loro dischi immagini del grande fotografo e i Modena City Ramblers, per ricambiare gli hanno dedicato una canzone, L’uomo delle pianure, tutta per lui.
Alcuni di questi artisti scrivono dei testi che hanno molto in comune con l’arte fotografica di Luigi Ghirri, molte canzoni di Luca Carboni e di Lucio Dalla, entrambi bolognesi, portano la quotidianità, la semplicità delle vite descritte verso la poesia.

CCCP Fedeli alla Linea, foto di Luigi Ghirri
Nel 1983, Lucio Dalla commissiona al fotografo emiliano dei ritratti fotografici per le copertine dei suoi dischi: è l’inizio di un sodalizio artistico e umano destinato a durare fino alla morte di Ghirri, che porterà i due a condividere numerose tournée e a stringere un’amicizia profonda.
Ma di questo parleremo un’altra volta, se vorrete.

Lucio Dalla in uno scatto di Luigi Ghirri©
Note biografiche sull’autore
Florentini natione non moribus – Luca Tizzi nasce a Firenze nel 1961, la abbandona dopo 30 anni e si trasferisce nel paese di origine dei genitori, sull’Appennino Tosco-Romagnolo in provincia di Forlì-Cesena. Percorso di studi arruffato, bancario per motivazioni alimentari ma senza convinzione, si interessa di Cinema, Musica, Fotografia, Arte, Fumetti e molto altro. Gli piace scrivere anche se dice di non esserne capace, gli piace fotografare perché non sa disegnare, ma anche in questo dice di riuscire poco bene. Sogno nel cassetto, diventare ricco scrivendo cose orribili che leggono in molti. libere Divagazioni è la rubrica di intrattenimento da lui condotta, nella quale scrive di musica e canzoni, ma anche di arte e libri e molto altro, con la spiccata caratteristica che lo contraddistingue di saper ricercare l’aspetto meno noto, la curiosità più stuzzicante, per regalarvi delle chicche molto appetitose.
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