23 Aprile 2020 By Ale Bettoni

Torneremo ad abbracciarci

Una coppia di pinguini di Melbourne immortalata dal fotografo naturalista Tobias Baumgaertner nel tenero gesto di un abbraccio fa il giro del mondo e ci fa riflettere sulla possibilità di un gesto spontaneo che al momento ci è preclusa.

di Alessandra Bettoni

Penguins in Melbourne by Tobias Baumgaertner ©

La natura molto spesso ci sorprende e ci restituisce scene come questa. Da quando il fotografo naturalista Tobias Baumgaertner che l’ha scattata lo scorso anno ha deciso di condividerla sul proprio profilo Instagram , questa foto è diventata virale ed è stata ripresa dai principali media in tutto il mondo. Siamo a Melbourne in Australia ed una coppia di pinguini “vedovi”, affacciandosi sullo skyline della città australiana all’imbrunire, si unisce in un tenero abbraccio.

Complice il particolare momento di isolamento che il mondo sta vivendo, questa immagine, carica di significato simbolico, ha saputo evocare quei sentimenti di tenerezza e conforto che solo un abbraccio può conferire, la possibilità di un gesto spontaneo ed empatico che al momento ci è preclusa. La carica emotiva che reca in sé questa fotografia diventa ancor più imponente leggendo la storia che ci cela dietro i due pinguini che l’autore stesso racconta sul suo profilo Instagram.

Quella sera, scrive l’autore, un volontario che conosceva la colonia di pinguini gli spiegò che quella più chiara sulla destra era una “pinguina” ormai anziana che aveva perso il suo compagno e il pinguino più scuro e giovane alla sua sinistra, anche lui era rimasto solo. Questa inedita coppia aveva così preso l’abitudine di isolarsi dal resto del gruppo ed incontrarsi regolarmente per confortarsi e stare insieme.

Anche noi umani avremmo tanta voglia e tanto bisogno di un abbraccio, un gesto che unisce la componente psicologica a quella fisiologica.

Molte ricerche scientifiche hanno indagato il significato dell’abbraccio, alcune sono addirittura riuscite a quantificare il numero di abbracci quotidiani necessari all’essere umano per mantenere un giusto e sano benessere psicofisico, da quattro a ben dodici in un solo giorno! Virginia Satir, nota una psicoterapeuta statunitense, conosciuta in tutto il mondo per il suo lavoro nel campo della terapia familiare, ha riconosciuto il potere degli abbracci per migliorare la qualità delle nostre relazioni e della nostra vita.

“Ci servono quattro abbracci al giorno per sopravvivere. Otto abbracci per mantenerci in salute. Dodici abbracci per crescere”. Virginia Satir

Ma l’abbraccio è accompagnato anche da un’idea di fisicità che non possiamo trascurare. Quando ci abbracciamo infatti, il nostro organismo produce le miracolose endorfine, sostanze prodotte dal cervello che aiutano ad abbassare la soglia del dolore, a diminuire lo stress e ad aumentare la sensazione di piacere e benessere.

Il dolore ha fatto incontrare i due teneri protagonisti della nostra breve storia che in quell’abbraccio trovano lo slancio verso una vita rinnovata, meno dolorosa e più felice. Almeno questo è quello che noi immaginiamo. Anche noi torneremo ad abbracciarci.

Le foto di Tobias Baumgaertner sono visibili al suo account IG @tobiasvisuals


NB: Immagini e video inclusi in questo articolo sono stati reperiti in rete a puro titolo esplicativo e possono essere soggetti a copyright. L’intento di questo blog è solo didattico e informativo.


Note biografiche sull’autrice di questo articolo

Alessandra Bettoni

Alessandra nasce nel 1966 e si sente ancora  in quella fase della vita in cui non vuole cedere alla civetteria di omettere questo dato dalla sua biografia. Vive a Milano, la città che l’ha adottata e nella quale si sente a proprio agio. Di mestiere insegna: tiene corsi privati di lingua inglese, ma fino a qualche anno fa si occupava di marketing e vendite per le aziende e viaggiava spesso per lavoro, anche all’estero. La sua vita l’ha sempre portata a contatto con le persone, ciò nonostante si ritiene abbastanza “orso” per apprezzare una serata a casa da sola, ma non abbastanza per apprezzare un pasto al ristorante consumato senza compagnia. Apprezza qualsiasi forma di espressione artistica. Ama in particolare l’architettura e la fotografia. Fotografa da pochi anni, il digitale è l’unico universo che conosce. E’ una delle ideatrici e fondatrici di ArteVitae Blog, ne cura l’editing, la promozione e a volte scrive.