Storie di Fotografie. Panoramica sulle mostre fotografiche in corso, II parte.
Nel consueto spazio dedicato alle Storie di Fotografie, Edmondo Di Loreto continua, in questa seconda parte di questo affascinante viaggio, a presentarci una panoramica su una serie di mostre fotografiche assolutamente da non perdere. Si tratta di un vero e proprio volo radente su esposizioni legate alla fotografia ed aperte al pubblico per buona parte dell’estate. Non si tratta di un calendario completo ma, a suo giudizio, queste sono quelle che vale la pena di visitare.
Di Edmondo Di Loreto
In questa seconda parte di questo “mini tour d’Italie” estivo a caccia di mostre fotografiche degne di visita, percorreremo ancora una volta un interessante e variegato itinerario che ci porterà a contemplare le fotografie di grandi maestri esposte con calendari “lunghi” che ci permetteranno di programmare una eventuale gita fotografica senza affanni di date compresse.
Cominciamo allora con un doppio appuntamento, quello con il grande maestro: HENRI CARTIER-BRESSON. Lo troviamo in esposizone al Forte di Bard (Aosta) fino al 21 ottobre con la mostra: HCB: Landscapes/Paysags.
La mostra è organizzata dal Forte di Bard in collaborazione con Magnum Photos e Fondation HCB di Parigi. Presenta 105 fotografie in bianconero scattate tra gli anni Trenta e Novanta fra Europa, Asia e America. Sebbene in alcune foto compaiano anche persone, l’attenzione è concentrata in modo particolare sull’ambiente, tanto che si può parlare di Paesaggio della Natura e Paesaggio dell’Uomo. Le immagini sono raggruppate per tema: alberi, neve, nebbia, sabbia, tetti, risaie, treni, scale, ombra, pendenze e corsi d’acqua: Sono fotografie che riflettono il rigore e il talento di HCB che in esse ha saputo cogliere momenti e aspetti emblematici della natura.
Ancora il Maestro HENRI CARTIER-BRESSON in esposizione a Lucca presso il Lucca Center of Contemporaney, fino all’11 Novembre con la mostra: L’America di HCB.
L’essenza dell’America attraverso 101 immagini in bianconero che il fotografo parigino realizzò negli Stati Uniti a partire dalla metà degli anni Trenta, quando visitò per la prima volta il paese, fino alla fine degli anni Sessanta. Abbiamo raccontato una storia legata a questo ciclo di fotografie nella rubrica da me curata qui sopra.
A Marina di Pietrasanta (LU), presso LABottega, fino al 2 settembre troviamo in mostra le opere di ROMANO CAGNONI, con il suo lavoro, The phenomenon of life
L’esposizione vuole ripercorrere l’esperienza professionale e umana di uno dei fotoreporter più importanti del Ventesimo secolo. La sua vasta opera viene proposta attraverso una selezione finalizzata ad una lettura incentrata su uno degli aspetti più significativi per comprendere la produzione di Cagnoni (1935-2018). Si tratta di quella tensione e di quell’atteggiamento mentenuto dal fotografo nel ricercare , in ogni evento drammatico, la visione oltre la realtà di ciò che gli si presentava davanti. In mostra una selezione di fotografie accompagnate dai provini a contatto. Sono immagini ormai entrate a far parte della nostra memoria collettiva, come le foto realizzate in Biafra durante la guerra civile, il ritratto del presidente Ho Chi Min in Nord Vietnam ed il ciclo scattato in Nuova Guinea, del quale si ricorda la poesia della ragazza incinta che cammina su una palafitta.
A Palermo invece possiamo ammirare, presso il Real Albergo dei Poveri e fino al 9 settembre la mostra: ROBERT CAPA, Retrospective
Il progetto è curato da Denis Curti che riprende la mostra originariamente curata da Richard Whelan e presenta oltre 100 fotografie del fondatore di Magnum Photo scattate tra il 1936 e il 1954, anno della sua morte. Eliminando le barriere tra fotografo e soggetto, le sue opere raccontano la sofferenza, la miseria, il caos e la crudeltà della guerra. Gli scatti di Capa, diventati ormai delle icone, raccontano 5 grandi conflitti mondiali del XX secolo. La mostra è articolata un 12 sezioni ed include una raccolta di ritratti dedicati ad amici e artisti. In aggiunta una sezione speciale con le fotografie scattate da Capa in Sicilia.
A San Gimignano (SI) presso la Galleria d’Arte Moderna e fino al 7 ottobre abbiamo – MAN RAY: La fotografia vista da Man Ray
Sotto l’etichetta Wonderful visions, una selezione di oltre 100 immagini per una testimonianza sul grandioso ruolo svolto nella storia, nelle sue tappe fondamentali e attraverso alcune delle opere più famose, da Man Ray nella sua veste di fotografo.
Presso il Museo di Roma in Trastevere e fino al 2 settembre, troveremo – SYLVIA PLACHY: When Will it Be Tomorrow.
Mostra retrospettiva di Sylvia Plachy, fotografa americana di origini ungheresi, in cui saranno esposte circa 120 stampe. Sylvia Plachy è nata a Budapest durante la seconda guerra mondiale. In fuga dall’Ungheria con i suoi genitori dopo la Rivoluzione del 1956, ha vissuto a New York per la maggior parte della sua vita adulta. La maniera di fotografare di Sylvia può essere letta come una ribellione contro la tirannia della progressione del tempo. È una lotta eroica per riconquistare l’incanto di un’esperienza diretta, non mediata, dove l’esperienza non è la rappresentazione di un evento, ma l’incanto che nasce da quel legame diretto tra la fotografa e ciò che lei vede. Nei suoi lavori migliori il soggetto non si accorge dello scatto, non c’è sguardo, non c’è posa, non c’è composizione premeditata.
Fonti: Internet – riviste “Foto it” “Foto Cult” “Tourig Club”
Note biografiche sull’autore
Edmondo Di Loreto è nato a Roma nel 1956 e vive tra Puglia e Abruzzo. Fotografa, con passione ondivaga, dall’età di 7 anni. Ha viaggiato in tutto il mondo ed ha realizzato numerosi reportage. Nel 1994 ha vinto il concorso nazionale di foto-reportage Petrus World Report. Nel 2004 ha ricevuto il gran premio della giuria al concorso del Touring Club Italiano sulle case rurali “Alta Definizione della campagna Italiana”.
Nel 2006 è stato uno dei 5 autori selezionati per il Premio Chatwin: Camminando per il mondo con due video, un racconto ed un portfolio fotografico sui popoli del fiume Omo in Etiopia, esposto a Genova presso il Museo del Castello d’Albertis. Con Elio Carrozza e Giovanni Torre ha promosso il progetto Anime Salve legato alla questione delle migrazioni che, con una mostra e due volumi fotografici, sta girando l’Italia. Ogni volta che può, promuove la fotografia in ogni sua forma e significato.