Storie di Fotografia. Helmut Newton e la figura femminile.
Storie di Fotografie dedica la puntata di oggi al fotografo Helmut Newton, pseudonimo di Helmut Neustädter, fotografo tedesco naturalizzato australiano, famoso in particolare per i suoi studi sul nudo femminile. È una delle figure più’ controverse della fotografia mondiale: per qualcuno è un genio che ha elevato la fotografia di moda ad arte; per altri è un misogino le cui fotografie hanno oltrepassato i limiti.
di Edmondo Di Loreto
Il 31 ottobre 1920 nasce a Berlino Helmut Neustadter, universalmente conosciuto come Helmut Newton. Figlio di una ricca famiglia di origine ebrea diventerà uno dei più celebri fotografi di moda e non solo.
Fin da piccolo manifesta una salute molto cagionevole ed è soggetto a frequenti svenimenti. A soli otto anni il fratello maggiore lo porta in un quartiere a luci rosse pieno di prostitute, dove vive e lavora la famosa Red Erna solita usare gli stivali alti fino al ginocchio e la frusta.
Sarà questa sua prima esperienza visiva che aprirà la strada alla passione per le immagini e la fotografia. Sin dalla più tenera età vive una doppia vita diviso tra la frequentazione di questi luoghi che, sia pur degradati, lo affascinano e i grandi alberghi termali in cui va in vacanza con i genitori. A dodici anni, con i soldi che lui stesso ha risparmiato, compra la prima macchina fotografica. Frequenta la scuola americana, dalla quale viene espulso quando la sua passione per la fotografia finisce per incidere negativamente con gli studi.
Nel 1936, a sedici anni, comincia il suo apprendistato vero e proprio presso l’atelier della fotografa di moda Iva. Frequenta nel frattempo una ragazza ariana che mette a rischio la sua incolumità a causa della sempre maggior diffusione delle leggi antiebraiche. I suoi genitori lo imbarcano così su una nave diretta in Cina, ma Helmut si ferma a Singapore, dove, per appena due settimane, lavora per il quotidiano Straits Times. E’ proprio in questo periodo che inizia a capire quale potrebbe essere la sua strada lavorativa.
Conosce intanto una ricca signora belga, di cui diventa amante e con la quale viaggia nelle colonie britanniche fino ad approdare in Australia nel 1940. Dopo un breve periodo di prigionia in quanto cittadino tedesco, raggiunge le forze australiane al fronte per ben cinque anni. Nel 1946 diventa cittadino australiano e nel 1948 sposa l’attrice June Brunnell, che ha conosciuto sul lavoro: lei posa, infatti, come modella per le sue fotografie. I due resteranno marito e moglie per oltre cinquanta anni. June è un’attrice, ma è nota anche per la sua attività di fotografa che esercita con lo pseudonimo di Alice Springs dal nome della omonima cittadina australiana.
Helmut modifica il suo cognome originale, Neustadter, in Newton che è la traduzione letterale dal tedesco all’inglese, e apre a Melbourne un piccolo negozio di fotografia. Si trasferisce a Parigi nel 1961 e comincia quasi subito a lavorare per French Vogue. Inizia così la sua lunga carriera in ambito fotografico. Helmut Newton manifesta sin da subito il suo interesse per il corpo e in particolare per quello femminile, scattando foto anche dal forte contenuto erotico, ma sempre con un intento ludico ed ironico.
Collabora con importanti riviste come: Vogue, Marie Claire, Elle, Playboy, Vanity Fair e GQ. Esibisce i scuoi scatti in mostre in giro per il mondo a New York, Parigi, Londra, Houston, Mosca, Tokio, Praga e Venezia. Nel 1976 pubblica il suo primo volume di fotografie White women, e nel 1996 il ministro della cultura francese gli concede il titolo di Gran Commendatore delle arti e delle lettere. Qualche volta torna anche nella sua natale Berlino, dove ritrae Rainer Werner Fassbinder e Wim Wenders, e dove trova lo spunto per i suoi famosi Big Nudes, che rappresentano, a grandezza naturale, enormi donne bionde nude.
Fotografa tantissimi personaggi dello spettacolo, della cultura, della politica e del cinema come ad esempio Ava Gardner, Charlotte Rampling, Catherine Deneuve, Romy Schneider, Raquel Welch, Sigourney Weaver, Margaret Thatcher, Helmut Kohl, Jean-Marie Le Pen.Lavora per stilisti del calibro di Chanel, Gianni Versace, Yves Saint Laurent, Domenico Dolce e Stefano Gabbana. Era solito risiedere a Montecarlo d’estate e a Los Angeles, presso l’Hollywoods’s Chateau Marmont hotel, d’inverno.

Helmut Newton
Nell’ottobre del 2003 dona alla fondazione Preubischer Kulturbesitz a Berlino una collezione di foto, poi esposta in pianta stabile al Museo della fotografia di Berlino. Helmut Newton muore all’età di 83 anni il 23 giugno del 2004 a seguito di un incidente stradale con la sua Cadillac.
“…Il mio lavoro come fotografo ritrattista è quello di sedurre, divertire e intrattenere. Nelle mie foto non c’è emozione. È tutto molto freddo, volutamente freddo. Mi piace fotografare le persone che amo, la gente che ammiro, il famoso e specialmente il famigerato.” Helmut Newton.
Fonti: Web
[Ndr] Tutte le foto e i video presenti in questo articolo sono stati reperiti in rete a puro titolo esplicativo e possono essere soggetti a copyright. L’intento di questo blog è solo didattico e informativo.
Note biografiche sull’autore

Edmondo Di Loreto
Edmondo Di Loreto è nato a Roma nel 1956 e vive tra Puglia e Abruzzo. Fotografa, con passione ondivaga, dall’età di 7 anni. Ha viaggiato in tutto il mondo ed ha realizzato numerosi reportage. Nel 1994 ha vinto il concorso nazionale di foto-reportage Petrus World Report. Nel 2004 ha ricevuto il gran premio della giuria al concorso del Touring Club Italiano sulle case rurali “Alta Definizione della campagna Italiana”.
Nel 2006 è stato uno dei 5 autori selezionati per il Premio Chatwin: Camminando per il mondo con due video, un racconto ed un portfolio fotografico sui popoli del fiume Omo in Etiopia, esposto a Genova presso il Museo del Castello d’Albertis. Con Elio Carrozza e Giovanni Torre ha promosso il progetto Anime Salve legato alla questione delle migrazioni che, con una mostra e due volumi fotografici, sta girando l’Italia. Ogni volta che può, promuove la fotografia in ogni sua forma e significato.