Per la rubrica Viaggi Fotografici, curata da Stefano Degli Esposti, oggi andremo in Turchia per farci centrifugare in quel frullatore di culture, religioni, razze, colori e sapori che è Istanbul.
Se non riesci a riposare a Istanbul non lo devi solo alla sua dimensione metropolitana. Ogni angolo di questa megalopoli nasconde tesori di conoscenza o più banalmente perle di curiosità. Un nutrimento prelibato per il turista affamato di emozioni di viaggio.
Ti basta il ricordo di Bisanzio e di Costantinopoli per sentirti parte della storia, quella che ti ha fatto sognare attraverso i libri di scuola fin da bambino. Un brivido ti corre lungo la schiena quando passeggi a fianco delle Mura Teodosiane, che scatenano l’immaginazione.
Sultanhamet
Sultanhamet, il cuore antico della città, è un miscuglio di civiltà. Le sue radici affondano nella sotterranea Cisterna Basilica (Yerebatan Sarayi o Sarnici) dove ritrovi i resti dell’epoca romana. Tuffati nell’Impero Romano d’Oriente, evocato dai giochi di luci e ombre di una trentina di colonne con capitello in stili diversi, dallo ionico al corinzio. Lasciati ipnotizzare dai loro riflessi sull’acqua, che creano immagini perfettamente speculari, mentre i pesci nuotano indisturbatamente intorno alle loro basi.
Appena risali puoi lasciarti avvolgere dall’arte moresca della Moschea Blu (Sultanhamet Camii), che qui raggiunge uno dei livelli più alti dell’intero mondo islamico. Ammirarne la bellezza delle decorazioni sul rivestimento in ceramica, dalle colonne alle cupole, è un piacere irresistibile. Quindi non stupirti se non ti accorgi di passeggiare a lungo con lo sguardo rivolto verso l’alto.
Non cercare il Sultano al Topkapi. Ha lasciato al turista il piacere di visitarlo e immaginare come potesse essere ai suoi tempi. Un palazzo da favola affacciato sullo Stretto del Bosforo. Oggi rimpiange lo splendore dei giorni in cui venne contemplato fra le sette meraviglie. A poca distanza incontri la maestosa Santa Sofia (Hagia Sophia), opera simbolo della fusione artistico-religiosa delle culture occidentale e orientale.
Nasce infatti come basilica cristiana, trasformata in moschea dopo secoli tribolati fra incendi, terremoti e disastri vari. Ora è adibita a museo. Affianca i mosaici bizantini alle effigi coraniche, dentro ad uno scrigno dorato sullo sfondo di un magico blu.
Mercati coperti
Istanbul non è soltanto arte e storia. Ti può risucchiare dentro ai suoi mercati coperti. Autentiche “ratatouille” di colori, suoni, odori e sapori.
Il rischio di perderti nel labirinto del Grand Bazaar vale l’emozione dell’incontro multirazziale che si consuma dentro alle sue nicchie, ove le merci di ogni tipo e provenienza ne saturano gli spazi all’inverosimile.
Se lo attraversi a passo svelto, lasciandoti trascinare dal flusso di gente che vi scorre costantemente come un fiume riottoso, puoi ottenerne una visione caleidoscopica. Ma devi prestare attenzione, perché talvolta accadono cose che non ti aspetti. Come l’anziano che vidi trasportare sulla schiena un sacco di peso e dimensioni sproporzionate al suo esile corpo! Preparati a sentire la voce metallica dell’Imam di turno squillare improvvisamente in uscita dai megafoni per chiamare i fedeli alla preghiera, regalando all’ambiente un’atmosfera ancora più esotica. Il Mercato Egizio (o delle Spezie – Misir Carsisi), è di dimensioni più contenute, ma non meno ricco di sorprese e di curiosità nella tipica abbondanza di colori.
Cucina
Anche in cucina Istanbul realizza l’incontro tra i due mondi. La varietà di ristoranti è molto ampia. Spazia infatti nella cucina internazionale da oriente a occidente, intorno a quella turca. Molto pittoreschi sono i ristoranti su barca.
Cucinano pesce ad ogni ora, ondeggiando attraccati lungo la banchina sul canale del Corno d’Oro (Halic), che separa i quartieri di Sultanhamet e Galata. Le vetrine ricolme di dolciumi, che incontri passeggiando lungo le strade principali, sono sirene che ti spingono ad entrare facendo leva sui loro mosaici multicolore.
Il the, servito bollente nei caratteristici bicchierotti col fondo panciuto, è il compagno ideale delle delizie che gusterai dopo aver vinto l’imbarazzo della scelta. Una sosta rinfrancante dopo interminabili camminate.
Gli ambulanti, che spesso incontri per strada mentre preparano cibo da passeggio o spremute di arance e melagrane, sono come parte dell’arredo urbano. Una caratteristica che rende unica questa città, dove trovi anche le impastatrici di piadine al lavoro nelle vetrine dei ristoranti dove servono il Kebab!
Bosforo
La funzione di collegamento intercontinentale di Istanbul è rappresentata dal ponte sullo Stretto del Bosforo, che unisce la sua parte europea nella Tracia e quella asiatica nell’Anatolia. La cima dell’antica Torre di Galata offre una splendida vista notturna sul ponte illuminato con luci a colori intervallati. Non da meno è lo sguardo sul quartiere di Sultanhamet, nella parte europea della città, denso di moschee che formano meravigliose silhouette al tramonto.
In inverno Istanbul ha un clima molto rigido, nonostante la sua latitudine. Il collegamento al Mar Nero, attraverso lo stretto, permette il passaggio di venti freddi provenienti dalla Russia, che non incontrano alcuna barriera naturale. Le escursioni, sia in battello sia in bus, richiedono un abbigliamento adeguato per proteggersi dalle folate improvvise di vento gelido.
Istanbul è un appuntamento che non puoi mancare se ami viaggiare. Istanbul è uno dei luoghi migliori per sentirti cittadino del mondo.
Note biografiche sull’autore

Stefano Degli Esposti
“Carpe noctem”, quando il “carpe diem” non basta. Stefano Degli Esposti nasce nel 1958 a Casalecchio di Reno (BO), che resta la sua città di riferimento, nonostante il trasferimento sulle colline di Sasso Marconi. La formazione scolastica di indirizzo commerciale caratterizza il suo percorso professionale fino alla direzione di aziende di contesto multinazionale. Si diverte in cucina, si rilassa con la musica Rock e Jazz ed è appassionato di fotografia. Fotografa tutto ciò che lo emoziona, con una spiccata predilezione per l’astrattismo, specie in contesti urbani. Espone i suoi lavori a mostre collettive e personali dal 2015. Il MIA Photo Fair nel 2017 ed il Photofestival nel 2018, su tutte, entrambe a Milano. Ama la natura e gli animali. Sa cogliere gli aspetti positivi di ogni situazione.
Per ArteVitae cura la Sezione Viaggi Fotografici. Racconta le sue esperienze di viaggio, riportando alla memoria le emozioni che gli hanno lasciato segni indelebili, accompagnate dalle sue fotografie. Lo scopo ambizioso è di farle rivivere ai suoi lettori, scatenando in loro il desiderio di visitare quei luoghi.
[Ndr]: Tutte le immagini contenute in questo articolo sono coperte dal diritto d’autore e sono state gentilmente concesse da Stefano Degli Esposti © ad ArteVitae per la realizzazione di quest’articolo.
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