La bellezza fugace della street art di Rone- Volti di donna adornano edifici abbandonati.
Rone dipinge giganti volti di giovani donne sulle pareti di edifici abbandonati e destinati alla demolizione. Lo street artist australiano, il cui vero nome è Tyrone Wright, esprime la sua arte attraverso la tecnica del ritratto, realizzato come fosse un gigantesco disegno a matita.
di Alessandra Bettoni
Nel suo percorso creativo Rone indaga costantemente il rapporto tra bellezza e decadenza, la contrapposizione fra la fresca avvenenza dei volti femminili dipinti ed il malinconico stato di abbandono degli edifici sui quali li dipinge.
Rone spiega così il senso della sua visione artistica: “Dipingere belle opere in luoghi di abbandono per cercare di evidenziare ciò che può essere stato perso o forse quello che stiamo cercando di mantenere” . E ancora: “Ogni spazio vuoto pone la stessa domanda: quello che c’era prima non è stato niente? La storia di ogni spazio quindi è raccontata attraverso quello che si è lasciato alle spalle“.
Dopo una serie di murales su larga scala, Rone torna alla ribalta lo scorso anno con la mostra “Empty”, nella quale la sua espressione artistica si veste di un’aura più intimista e profonda.
Empty – vuoto – è il nome dell’esposizione allestita nel Teatro Lirico Stella di Melbourne, edificato negli anni ’20 ma inattivo dagli anni ’50 ed oggi in evidente stato di abbandono e prossimo alla demolizione. All’interno del teatro Rone ha esposto una serie di fotografie ritraenti alcuni fra i murales femminili già realizzati. Ma il pezzo forte dell’esposizione è rappresentato da un grande murale dipinto proprio su una parete del teatro che l’artista australiano ha realizzato sulle tracce di quello già esistente, scoperto accidentalmente durante i lavori di allestimento.
Di recentissima realizzazione invece il nuovo progetto “The Alpha Project”, realizzato dallo street artist in assoluto segreto, in una cartiera abbandonata di Melbourne. Il progetto ha richiesto oltre 3 mesi di lavoro, durante i quali Rone ha dipinto, con rulli e bombolette spray, ben cinque ritratti femminili. Naturalmente enormi.
L’insolita location, dotata di pareti particolarmente alte ed ampie, ha posto l’artista nelle condizioni di esprimere al meglio la personale ricerca pittorica.
Nonostante le protagoniste delle sue opere siano donne reali, fotografate e poi riprodotte su parete, i murales di Rone non si limitano a riprodurne i tratti somatici. L’intento è quello di intercettare quell’attimo di bellezza effimera, inevitabilmente legata allo scorrere del tempo. Ne risultano volti dai tratti espressivi e velati da una vaga tristezza, sguardi profondi e malinconici. Forse il senso della sua arte è proprio da ricercare in questo legame simbolico fra luoghi decadenti e figure femminili, giovani e belle. Ogni luogo che sta per essere demolito può essere paragonato al senso di tristezza e malinconia dipinto sui volti delle donne protagoniste dei suoi ritratti.
Di tanto impegno purtroppo non rimarranno che le fotografie, poiché l’edificio è inagibile e da tempo destinato alla demolizione.