Su Rai 5 arriva il docufilm su Caravaggio, una vera e propria “rivoluzione” il 26 marzo con la regia di Criscenti. Tutto quello che c’è da sapere.
Il ciclo delle storie di San Matteo nella Cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi è un momento cruciare per tutta la storia della pittura europea.
Siamo nel luglio del 1600 quando le tele vengono mostrate a tutto il pubblico ed è il debutto anche per Caravaggio in società, la sua prima opera pubblica che subito ne attestò la grandezza facendolo diventare uno dei più grandi protagonisti della nostra modernità. Ancora oggi viene considerato un maestro e i suoi quadri stanno dimostrando che grazie alla personalità unita al talento si possono raggiungere i risultati.
In pochissimo tempo la rivoluzione per la pittura si è consumata andando per le strade del centro di Roma tra Campo Marzio, il Pantheon, Piazza Navona e Piazza del Popolo. Domani scopriremo qualcosa di ulteriormente importante legato proprio al mondo della pittura e a quella di un grandissimo artista come si può considerare Michelangelo Merisi. Un personaggio davvero straordinario che ha precorso i tempi.
Il documentario Caravaggio a Roma: storia di una rivoluzione è un lavoro di Luca Crescenti e si affaccia su Rai 5 attraverso il programma ArtNight condotto da Neri Marcorè e disponibile già da domani anche su RaiPlay per riguardarlo tutte le volte che lo volete.
Si tratta di una produzione diretta della Galleria Borghese col contributo del Dipartimento per la Valorizzazione Culturale e della direzione generale del Ministero della Cultura che lavora in stretta collaborazione con Rai Cultura realizzata da Simona Garibaldi e Alessandro Santoni per Lilium Distribution.
Verrà seguito il percorso di questo grande artista a partire dalle botteghe romane dalle sue prime opere fino al successo di quanto visto nella chiesa dei Francesi o di Santa Maria del Popolo, di Sant’Agostino. Un percorso che di fatto inizia con Bacchino Malato e arriva al Ragazzo morso da un ramarro, opere che sono esposte in tutta Europa e ne dimostrano la sua bravura.
Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese, sottolinea: “Il documentario si incentra sul rapporto fra Caravaggio e Roma, la città dove arrivò attorno al 1595, dove lasciò i suoi capolavori e dove sempre volle tornare, nel corso degli ultimi quattro anni di peregrinazioni nel sud dell’Italia e nel Mediterraneo. Caravaggio riuscì a comprendere e incarnare l’anima della città antica, moderna e universale”.
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