Una delle più gravi pandemie della storia umana, queste immagini illustrano la vita durante quel drammatico periodo.
La recente esperienza della pandemia Covid ancora pesa sulla nostra vita. Proclamata alla fine del gennaio 2020 e ufficialmente dichiarata chiusa dall’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) il 5 maggio 2023, è costata la vita a oltre 4 milioni e 700mila persone in tutto il mondo. In Italia i casi stimati complessivamente sono stati oltre 26 milioni, mentre i decessi hanno superato le 190mila unità.
Questi numeri sono certamente impressionanti e rimandano al periodo del lockdown, alle vaccinazioni, all’isolamento in caso di malattia e alla sottile paura che la situazione determinava, nonostante il tentativo delle autorità di controllare la diffusione e gli effetti peggiori del morbo.
I primi anni del XX secolo furono segnati da grandi eventi drammatici che cambiarono per sempre la storia. Tra questi certamente la grande pandemia di influenza spagnola che imperversò tra il 1918 e il 1920. Si chiama impropriamente spagnola perché la stampa di Madrid, con il paese non belligerante, pubblicò i primi resoconti sull’epidemia.
Al contrario, nei paesi coinvolti dalla Prima guerra mondiale, la censura bloccò le notizie sulla diffusione del morbo tra le truppe in trincea, dove le terribili condizioni di vita facilitavano i contagi e i morti per le conseguenze della malattia erano moltissimi. Il resto del mondo associò la malattia alla Spagna, l’unico paese che ne aveva parlato. Ma in realtà si tratta di una vera e propria pandemia, come fu chiaro alla fine del conflitto.
Responsabile della pandemia era il virus influenzale denominato H1N1, lo stesso che sviluppò la pandemia del 2009 anche se molto meno grave e con caratteristiche diverse. Le cifre dell’influenza spagnola furono impressionanti: su una popolazione mondiale stimata all’epoca di circa un miliardo e 800mila persone, i contagiati furono circa 500 milioni. Il numero dei morti varia secondo le stime tra 20 e 50 milioni, mentre i più catastrofici parlano di ben 100 milioni di morti.
Una delle caratteristiche peculiari del morbo fu la forte diffusione tra i giovani adulti, soprattutto tra quanti furono coinvolti nella guerra. I movimenti delle truppe, compreso il ritorno a casa, e le difficoltà sanitarie nel periodo immediatamente successivo alla fine del conflitto facilitarono i contagi. Mentre tassi di mortalità furono molto alti tra gli ammalati.
Non c’erano gli antibiotici e molte vittime furono causate da infezioni batteriche opportunistiche e dalle reazioni immunitarie. La malattia si sviluppò anche in Italia e le morti accertate sono circa 600mila. In conclusione si trattò di una terribile epidemia, che scomparse nel 1920, probabilmente per il miglioramento nelle cure e per la mutazione rapida del virus verso forme meno letali.
Sei il tipo che tende a portare fin troppi vestiti e oggetti con sé quando…
Ecco come puoi abbellire la parete del tuo soggiorno dietro la televisione: questa 'soluzione' è…
Damiano David si è raccontato, cosa ha detto e quale la cosa che più lo…
Il Paradiso delle Signore, anticipazioni gran finale: si mette male per Marta Guarnieri, scoperta sconvolgente.…
Queste opere racchiudono un significato profondissimo e puoi trovarle sparse per tutto il mondo, ma…
Ecco alcuni libri da leggere a letto prima di dormire: questi testi rilassano la mente…