Quel giorno che Milano era Giamaica.
Il Rastafarianesimo, o Rastafari o anche Rasta, è una religione monoteistica. Si rifà al cristianesimo e nasce attorno al 1930. Si è sviluppato grazie a personaggi dell’area caraibica ma nasce in Etiopia. Le libere divagazioni di Luca Tizzi.

Il Negus Neghesti Haillé Selassié
A seguito dell’incoronazione di Hailé Selassié, ritenuto il negus neghesti, il Re dei Re, i seguaci di questa religione trovarono in lui non il nuovo messia ma il nuovo Gesù Cristo nella sua seconda venuta. Ras Tafari, il vero nome del nuovo re, era un diretto discendente della tribù di Giuda, originatasi dall’incontro tra Re Salomone e la Regina di Saba.
Rispettano i dieci comandamenti del Sinai e il loro testo sacro è ripreso dal canone biblico etiopico, raccolto nel Kabra Nagast, e ritengono che l’etiopia sia la Nuova Gerusalemme. Il Negus destinò una parte del territorio etiope al ritorno al territorio d’origine, l’Africa, degli schiavi deportati nel Nuovo Continente. Pur disprezzando la cultura occidentale capitalistica la religione Rasta non esclude i “bianchi”; i seguaci praticano molto esercizio fisico ed evitano le droghe. Unica eccezione la Marijuana che viene usata per scopi meditativi.
Molti Rastafariani sono nazirei, ma non è obbligatorio. Il nazireato è una pratica biblica che impedisce il taglio e la pettinatura dei capelli. Tale usanza si trova nel Kebra Nagast dove si racconta che un Angelo apparve alla madre di Sansone imponendole di non tagliargli i capelli per mantenerlo puro. L’integrità fisica e morale che i Rasta perseguono hanno come simbolo i capelli che, non venendo tagliati e pettinati, formano i famosi riccioli che conosciamo come Dreadlocks.

Bob Marley
Il Rastafarianesimo, e qui la facciamo breve, porta con se un genere musicale che, nato in Africa ma contaminato da alcuni ritmi musicali europei, nel mondo è conosciuto come Reggae. La più importante figura di questo genere musicale è senz’altro Bob Marley, il suo album Babylon By Bus è considerato il miglior album di musica Reggae mai pubblicato e non può mancare nella discografia di ogni appassionato di musica.
Il 27 Giugno del 1980 Bob Marley tenne a Milano, allo stadio di San Siro, un concerto che trasformò per una notte Milano in Kingston, Giamaica. Lo stadio si riempi di centomila fiammelle, centomila spettatori che con i loro accendini accesi illuminarono la notte milanese. Tra gli spettatori il cantautore romano Antonello Venditti che, alcuni anni dopo, scrisse un brano raccontando la sua esperienza.

Un articolo sul concerto del 27 Giugno 1980
Il giorno seguente il concerto, tornando con la sua auto a Roma, Venditti offrì un passaggio ad un autostoppista, un meccanico romano di nome Piero, durante il viaggio il ragazzo raccontò la sua disavventura. Era partito da Roma con la sua ragazza, Cinzia, ma una volta a San Siro lei si era dileguata tra la folla lasciandolo senza una parola, senza un perché.
Alcuni anni dopo, mentre stava componendo il suo album Cuore, a Venditti tornò in mente quel viaggio in auto con Piero affranto dopo la fantastica notte di Milano. Compose quindi un brano, uno dei più famosi e belli del cantautore, che narrava quella notte e quello strano viaggio di ritorno verso Roma. La canzone, Piero e Cinzia, termina con la frase ” Dai Cinzia torna a casa, dai Cinzia torna a casa.”.
Antonello, due anni dopo quella canzone, ha incontrato nuovamente Piero, accanto a lui la sua Cinzia che, ascoltando il brano, decise ti tornare a casa.
Potenza della musica.
Note biografiche sull’autore
Florentini natione non moribus – Luca Tizzi nasce a Firenze nel 1961, la abbandona dopo 30 anni e si trasferisce nel paese di origine dei genitori, sull’Appennino Tosco-Romagnolo in provincia di Forlì-Cesena. Percorso di studi arruffato, bancario per motivazioni alimentari ma senza convinzione, si interessa di Cinema, Musica, Fotografia, Arte, Fumetti e molto altro. Gli piace scrivere anche se dice di non esserne capace, gli piace fotografare perché non sa disegnare, ma anche in questo dice di riuscire poco bene. Sogno nel cassetto, diventare ricco scrivendo cose orribili che leggono in molti. libere Divagazioni è la rubrica di intrattenimento da lui condotta, nella quale scrive di musica e canzoni, ma anche di arte e libri e molto altro, con la spiccata caratteristica che lo contraddistingue di saper ricercare l’aspetto meno noto, la curiosità più stuzzicante, per regalarvi delle chicche molto appetitose.
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