C’è una immagine in cui si vedono diversi triangoli che è stata studiata dagli psicologi e la risposta che emerge in tal senso è davvero sorprendente ed inattesa. Andiamo a vedere nel dettaglio di che cosa si tratta.
La psicologia è senza ombra di dubbio la scienza o disciplina, che dir si voglia, che davanti a sé ha più cose da scoprire in senso assoluto. Basti pensare a quante poche cose si conoscono, in tal senso, sul funzionamento del cervello e sulla reazione a determinati traumi. In tal senso, gli studi da questo punto di vista non si fermano praticamente mai e riguardano davvero ogni ambito del funzionamento del nostro cervello. In tal senso, ogni aspetto ci può dare delle risposte più o meno interessanti. Anche una semplice fotografia.
Nello specifico, c’è una immagine, quella proposta in evidenza, che è davvero molto interessante e riguarda dei triangoli. Si tratta di un qualcosa di molto articolato, con tante figure geometriche, ed in tal senso la risposta che è arrivata dopo uno studio approfondito su di essa risulta essere davvero interessante. Andiamo a vedere dunque quello che c’è da sapere a riguardo, tenendo in considerazione tutti gli aspetti, anche di natura psicologica, che vengono coinvolti in questo discorso. Andiamo a vedere che cosa sapere da questo punto di vista.
L’immagine proposta in precedenza è nota come “Triangolo di Kanizsa“. Si tratta apparentemente di un insieme di figure geometriche che si intrecciano tra di loro e viene usato molto in psicologia, dal momento che viene chiesto quanti sono i triangoli che si riscontrano nella foto in questione. Ci sono due triangoli equilateri che sono sovrapposti tra di loro e che sono, però, anche incompleti. Il primo a spiegare questo fenomeno e questa illusione ottica è stato Gaetano Kanizsa nel lontano 1955.
Di fatto, però, si tratta di una autentica illusione ottica dal momento che i triangoli non esistono, ma attraverso un effetto ottico che è noto come profilo soggettivo si tende a immaginare le due figure nella loro interezza nonostante esse siano, come detto in precedenza, incomplete. Inoltre, il triangolo che è collocato in alto appare anche più luminoso delle altre parti del disegno. A ben guardare e studiando quanto si vede, però, emerge che in realtà non c’è alcuna differenza con le zone adiacenti.
Si tratta di un qualcosa che puntualmente lascia tutti di stucco, ancor di più se costoro si impegnano a trovare il maggior numero di triangoli. Il tranello, d’altronde, è contenuto già di per sé nella domanda: “Quanti triangoli vedi?”
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