Pensieri, parole e canzoni
Vi sono parole che offrono interpretazioni dalle diverse sfumature. Accade spesso nella lingua inglese, specialmente nella musica, che una parola assuma significati diversi definiti dal contesto di una frase. Prendiamo ad esempio la parola “smooth”.
di Luca Tizzi
Devo confessare che il mio inglese è quello scolastico imparato alle superiori. Ho cercato di migliorarlo traducendo i testi delle canzoni che negli anni attraevano la mia attenzione ed è forse per questo che certe parole mi colpiscono soprattutto quando le trovo nei titoli e nei testi di brani musicali completamente diversi tra loro.
E’ appunto il caso della parola “smooth”. Il vocabolario recita:
smooth [adj]: liscio, regolare, morbido, dolce, levigato, facile, tranquillo, calmo, piano, mellifluo, untuoso, sdolcinato, corrente.
smooth [vtr]: lisciare, smussare, appianare, levigare, spianare, piallare, calmarsi, rasserenarsi, massaggiare.
Mi sovvengono almeno tre brani musicali in cui questa parola appare, tre esempi appunto di come il contesto della frase può modificare il senso della singola parola per cui il termine “smooth” è usato per indicare un oggetto liscio oppure una persona calma e tranquilla, oppure assume un significato totalmente diverso.
Il primo incontro con questa ambigua parola l’ho avuto nel 1984, la bellissima Helen Folasade Adu, cantante britannica nata in Nigeria e conosciuta come “Sade”, la inserì nel titolo e nel testo di “Smooth Operator” e in questo caso la combinazione delle due parole prende il significato di “Ammaliatore”.
When you require streetcar desire for higher heights
When sentiment is left to chance
No place to be ending but somewhere to start
Smooth operator, smooth operator
Smooth operator
Across the north and south, to Key Largo, love for sale
We shadow box and double cross
Yet need the chase
Melts all your memories and change into gold
His eyes are like angels but his heart is cold
Smooth operator, smooth operator
Smooth operator”
La canzone parla di un seduttore che ottiene dalle donne quello che vuole, giocando con i loro cuori, senza chiedere, semplicemente ammaliandole.
Il seduttore “da costa a costa, da LA a Chicago e fino a Key Largo” mette il suo amore in vendita (love for sale).
Mi è venuto il dubbio che l’autore si sia ispirato al film di Paul Schrader uscito qualche anno prima.
“As he came into the window
It was the sound of a crescendo
He came into her apartment
He left the bloodstains on the carpet
She ran underneath the table
He could see she was unable
So she ran into the bedroom
She was struck down, it was her doom
Annie, are you ok?
So, Annie are you ok…”
“Smooth” torna ad essere una parola “Tranquilla” nella canzone che Rob Thomas canta assieme a Santana.
“Man, it’s a hot one
Like seven inches from the midday sun
Well, I hear you whisper and the words melt everyone
But you stay so cool
My muñequita,
My Spanish Harlem Mona Lisa
You’re my reason for reason
The step in my groove, yeah.
And if you said, “This life ain’t good enough.”
I would give my world to lift you up
I could change my life to better suit your mood
Because you’re so smooth”
In questo caso si parla di una ragazza di Spanish Harlem per la quale saremmo disposti a cambiare, migliorandola, la nostra vita solo per meritare la sua bellezza.
Forse il significato non è proprio questo ma a me fa ancora piacere pensare che si possa cambiare, in meglio, per un ideale, qualunque esso sia.