22 Gennaio 2020 By Cristiana Zamboni

Panmela Castro, la Regina dei graffiti

L’arte  ha un grande potere. E’ emozione, insegnamento, linguaggio, racconto, informazione e moltissimo altro ancora ed è questo l’uso appropriato che Panmela Castro, alias Anarkia Boladona, dona con la sua street-art.  Un’ artista dal talento estremo, divenuta una tra le centocinquanta donne più importanti per il suo impegno sociale contro la violenza sulle donne attraverso l’arte.  Tanto da conquistarsi la corona di Regina dei graffiti.

Di Cristiana Zamboni

La Street-Art, nonostante sia ancora reputata da qualcuno come una semplice macchia sul muro,  è davvero unica nel suo esser mezzo comunicativo diretto, familiare e formativo al servizio della convivenza.

Dobbiamo cambiare il significato dell’essere donna nel mondo. Panmela Castro

Panmela Castro con una sua opera

Da sempre l’arte, attraverso la sua capacità di coinvolgere, arriva fino alla sensibilità più inconscia e depressa dell’osservatore e  lì vi  scioglie i suoi connaturati messaggi atti ad  innescare un moto di naturale ed incontrastato cambiamento con l’intento di  migliorare il contenuto sociale e morale di chi osserva  e del mondo che lo circonda.

E c’è ancora chi dice..“se l’è cercata“!

Ormai è risaputo che, a livello mondiale, ogni giorno muoiono 15 donne per mano maschile, ogni 11 minuti una donna è vittima di violenza ed almeno una su tre è stata o sarà olocausto di una qualsiasi forma di soperchieria nell’arco della sua vita.  Ma il mondo sembra dedicarsi al problema solo durante le campagne elettorali, le giornate alla memoria di qualche femminicidio particolarmente cruento ed in occasione di eventi istituzionali.

La violenza sulle donne è antica come il mondo, ma oggi avremmo voluto sperare che una società avanzata, civile e democratica non nutrisse le cronache di abusi, omicidi e stupri. Helga Schneider

Spesso le nostre società vivono sul pettegolezzo, il trash e la violenza e troppo spesso vi è ancora l’arcaica frase, “Un occhio nero ed ancora si mette i jeans stretti. Se la và a cercare“.  Cambiare un mondo così  non è solo complicato, ma a tratti,  davvero impossibile.  Donne che subiscono violenza da uomini e per questo tacciate da altre donne.

Panmela Castro, seppur giovane, conosce bene questo mondo. Bellissima, con un sorriso che illumina ed uno sguardo consapevole di chi ha visto la violenza negli occhi delle donne.

Una violenza dipinta e marcata sul volto ed il corpo della madre e della zia. Ed una volta sposata su se stessa fino a quando,  aiutata dalla madre, decide di fuggire e denunciare.

Panmela Castro è nata a Rio de Janeiro il 26 Giugno 1981 e vive nella periferia nord di Rio. Si laurea in Belle Arti presso l’Università Federale di Rio de Janeiro e consegue un Master in Processi artistici contemporanei. Nel 2006 collabora con l’organizzazione With  cause per promuovere i diritti delle donne e combattere la violenza domestica.

Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c’è da rimanerci secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro.  Alessandro Baricco

Nello stesso anno fonda  Rede Nami, un‘organizzazione formata da donne artiste che combattono unite contro la violenza ed i soprusi di ogni genere. Si battono per la libertà d’espressione e l’uguaglianza di genere ed attraverso le loro opere di street-art, informano ed educano i bassifondi brasiliani e di tutto il mondo.

Ha collaborato e collabora con numerosissime organizzazioni a livello mondiale per i diritti delle donne e le politiche sociali tra cui L’OAS, la Nike Company e la Fondazione Rosa Luxemburg. Ha già ricevuto numerosissimi premi fra cui il premio Hutùz Graffiti Artist, per l’anno 2007 e 2009, ed il premio Vital Voices Global Leadership Award portando i suoi murales ad una fama mondiale.

L’arte che guardiamo è fatta da solo pochi eletti. Un piccolo gruppo crea, promuove, acquista, mostra e decide il successo dell’Arte. Solo poche centinaia di persone nel mondo hanno realmente voce in capitolo. Quando vai in una galleria d’arte sei semplicemente un turista che guarda la bacheca dei trofei di un ristretto numero di milionari. Banksy

Tra le vie di moltissimi paesi tra cui il Cile, Bolivia, Brasile, Inghilterra, Canada, Colombia, Repubblica Ceca, Israele, Austria, Turchia, Norvegia ed altri è possibile ammirare e riflettere sui suoi murales.

Opera di Panmela Castro

Panmela Castro, tramite le sue opere rappresenta il corpo femminile in rapporto con l’ambiente urbano. Unendo in comunicazione diretta ed indiretta tutte le donne fra loro, narrandole fuse in una lunga treccia che germoglia dai pensieri di chi conosce la violenza fino ad arrivare al lato più empatico di chi, per sua fortuna, non ne è ancora stata sfiorata.

Ho giurato di non stare mai in silenzio, in qualunque luogo e in qualunque situazione in cui degli esseri umani siano costretti a subire sofferenze e umiliazioni. Dobbiamo sempre schierarci. La neutralità favorisce l’oppressore, mai la vittima. Il silenzio aiuta il carnefice, mai il torturato. Èlie Wiesel

Opera di Panmela Castro

Una lunga treccia in cui, ogni capello luccica al sole e sembra non conoscere una fine. Sembra ben inscenare l’immortale ed inesauribile ripetersi di quella agonia femminile che ben conosce la coercizione sia psicologica che fisisca.

Senza titolo Panmela Castro Londra 2019

 

Panmela Castro ha esposto al  Museo della cultura brasiliana ed al Rosário Contemporary Art Museum ed è presente nella collezione permanente dell’Inter-American Development Bank  a Washington  e della Camera dei Rappresentanti a Brasilia.

Panmela, attraverso la sua arte, informa le donne sulle leggi esistenti in loro aiuto. Vuole renderle più coraggiose in quanto informate, consapevoli ed unite.

I diritti delle donne sono una responsabilità di tutto il genere umano; lottare contro ogni forma di violenza nei confronti delle donne è un obbligo dell’umanità; il rafforzamento del potere di azione delle donne significa il progresso di tutta l’umanità. Kofi Annan

Panmela Castro è una donna ed un’artista fortemente convinta che l’emancipazione femminile e la lotta alla violenza domestica e non , sarà possibile davvero solo se le donne, per prime, si uniranno lottando complici e solidali per il bene comune.

La pittura è un mezzo di auto-illuminazione. J. Olsen

La sua arte è principalmente linguaggio educativo e promuove il suo uso sociale. Promuove il cambiamento e la consapevolezza femminile di non essere sole.  Le sue opere colorano una visione migliore del mondo e del futuro, in cui le donne, legate fra loro, arrivano al potere e ne mantengono viva la funzione natale per un vero servizio sociale.

Il talento è un dono e va usato, non solo per i propri fini, ma per il bene della comunità. Panmela Castro

Women In Fury, di Panmela Castro 2016

Panmela Castro attualmente è impegnata in un grande progetto che riguarda la costruzione di una fitta rete di centri per l’impegno sociale soprattutto nelle zone ai margini delle società. Con centri d’ascolto e laboratori  dove le donne possono imparare qualsiasi forma d’arte e , contemporaneamente, essere informate, aiutate e seguite in caso di bisogno o richiesta d’aiuto.

Centri in cui viene insegnata la consapevolezza di essere un essere umano con valore e dignità e che si può fuggire, denunciare e collaborando fra donne, fuse insieme, alla ricerca del completo annientamento dei femminicidi e dell’ annichilimento morale della donna e del suo ruolo sociale.  Luoghi in cui è impossibile prescindere sul legame solidale che vi deve essere fra donne, violate e non.

Luoghi dislocati per le strade di tutte le città del pianeta attraverso l’arte. Segni, colori e linguaggi che possono portare la speranza ovunque, anche in quell’angolo buio e desolato ove vi è sangue e prigionia.

Alcune persone vogliono rendere il mondo un posto migliore. Io voglio solo rendere il mondo un posto più bello. Se non ti piace, puoi dipingerci sopra! Banksy

Ove le uniche parole che si ha ancora la forza di opinare è che la fine, la morte, sia l’unica vera via d’uscita.

Senza titolo Panmela Castro Londra 2019

Luoghi in cui l’attesa di un mondo migliore in cui le donne dimorano libere e rispettate non sia uno slogan elettorale o una mera favola della buonanotte od un gioco fatto da bambine. Quel gioco in cui, alle piccole donne, è indottrinato il punto fino al quale possiamo sentirci forti e consapevoli perchè ci è permesso guarire, almeno, le bambole.

Che cosa sarebbe l’umanità, signore, senza la donna?’ ‘Sarebbe scarsa, signore, terribilmente scarsa. Mark Twain

Opera di Panmela Castro

 

 

 


Note biografiche sull’autrice

Cristiana è nata a Milano il 25 giugno 1969, frequenta il liceo artistico di Bergamo, si diploma nel 1987, frequenta l’istituto d’arti grafiche e figurative San Calimero a Milano per la qualifica di Grafica pubblicitaria nel 1992. Contemporaneamente lavora come free-lance presso studi di grafica per progettazione cartelloni pubblicitari e libri per bambini. Collabora con diversi studi. Interior designer si specializza in Art – design. Collabora free-lance con studi di progettazione d’interni per la creazione di complementi d’arredo artistici e  per la creazione di quadri d’arredo, dipinge. Scrive articoli sulla storia dell’arte.

Per ArteVitae Cristiana scrive nella sezione ARTE 


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