Pachamama-La natura si riprende i suoi spazi
Pachamama – La natura si riprende i suoi spazi, è il nuovo progetto di Manicomio fotografico in mostra dal 19 maggio al 17 giugno, presso il Bookshop Franco Angeli in Bicocca a Milano. Non è la prima volta che ci occupiamo delle iniziative di Manicomio Fotografico e di quelle dei suoi autori, ma ogni volta, è come se fosse la prima. Lo facciamo sempre con estremo piacere ed entusiasmo, convinti di promuovere un prodotto serio e di qualità che offre tanti spunti di riflessione e sollecitazioni molto interessanti.
di Luigi Coluccia
Secondo le credenze degli Incas la Pachamama è la madre terra, che con generosità infinita offre nutrimento e vita al pianeta ma che può anche mostrare un volto crudele nel momento in cui non viene rispettata. Gli Incas avevano una visione dualistica del creato, in alto stava Inti, una divinità maschile venerata dall’elite ed in basso stava Pachamama, la controparte femminile di Inti venerata da tutto il popolo.
Proprio per la sua funzione di Divinità del popolo, Pachamama è stata scelta come titolo della mostra. Inoltre ancora oggi in Sudamerica la Pachamama viene venerata tra quelli che sono i discendenti degli Incas in riti collettivi e popolari ed il fatto che credenze così sagge ed antiche sopravvivano ancora vuole essere un augurio di lunga vita per il nostro pianeta e per noi stessi, nella speranza di aver un giorno un mondo più amorevole verso la natura.
Con la mostra fotografica Pachamama-La natura si riprende i suoi spazi Manicomio Fotografico rivolge l’attenzione ad un tema di grande attualità e di stampo ecologista che riguarda la salvaguardia dell’ambiente. Le fotografie realizzate rappresentano infatti luoghi abbandonati dall’uomo dove la natura si sta riprendendo i propri spazi arrivando letteralmente ad inghiottire e distruggere quanto è stato costruito e almeno momentaneamente dimenticato.
La mostra non vuole essere un’aperta critica al crescente fenomeno di urbanizzazione, né tantomeno all’abbandono di determinate aree ed al loro mancato recupero. L’obiettivo è sollevare una riflessione volta a comprendere i motivi che stanno dietro al fenomeno della cementificazione del pianeta e al mancato riutilizzo/riconversione di spazi già urbanizzati. Tutto ciò nella speranza che arrivino soluzioni e proposte concrete, ma soprattutto nella speranza di modificare l’abito mentale attuale e rendere tutti più consapevoli del valore della natura.
Dietro ogni progetto di questi eclettici ragazzi dunque, si cela sempre un messaggio subliminale sottile ma efficace. Mai fine a se stessi, gli scatti di questi poliedrici autori rappresentano sempre uno sguardo attento sulla società, anche se osservata da un’angolazione molto particolare. Sembrerebbe infatti lontana anni luce dalla realtà che vorrebbe interpretare e invece riesce ad essere proprio la chiave di lettura giusta. Ricordano un po’ quegli investigatori di una volta, che per realizzare le loro migliori indagini andavano a controllare gli “scarti” dei loro sospettati, perché a volte è proprio lì che si annidano tutte le risposte.
Ma andiamo allora a presentarvi gli amici che saranno i protagonisti di questa meravigliosa rappresentazioni per immagini, tutti appartenenti al gruppo Manicomio Fotografico Urbex Soul e tutti partecipanti con due opere ciascuno: Stefano Barattini, Marina Viviani, Alessandro Malinverni, Lorenzo Rosa, Maurizio Perini, Emanuele Bai, Sergio Caggianello, Barbara Tovazzi, Marco Callegari, Chris Lunatic Slayer, Giorgio Marra, Stefano Bolliger, Flavio, Facibeni, Umberto Gasparinetto, Andrea Pozza, Maria Francesca Bertoli, Cristina Giaccardo, Andrea Rizzotto, Lorenzo Pecunia, Antonio Piazza, Gualtiero Costi, Sandro Bernardinello, Matteo Pugni, Lorenzo Linthout, Francesca Gorzanelli,Manuela Arcari, Gianpiero Casetta, Luca Fontana, Claudio Zanchi, Pietro Naos.
Partecipate numerosi, non ve ne pentirete!
Note sul gruppo Manicomio Fotografico Urbex Soul
Manicomio Fotografico nasce come gruppo Facebook nel marzo 2014 con la volontà di riunire gli appassionati di fotografia che si occupano dell’esplorazione e della documentazione dei posti abbandonati dall’uomo ma tutt’ora presenti sul nostro territorio.
Conta ad oggi quasi 300 iscritti di cui una sessantina veramente attivi che, con i loro scatti, riportano alla vita questi spazi nel loro massimo rispetto.
C’è chi è più interessato ai palazzi residenziali, chi agli istituti psichiatrici e chi ancora alle aree industriali. Ci sono fotografi che prediligono i dettagli, la luce che entra negli ambienti ed altri che vedono i posti abbandonati come scenografie ideali per gli scatti con le modelle. Ma nessuno di essi può resistere al grande fascino di trovarsi li, in quel posto, in quel momento, a ripercorrerne fotograficamente la sua storia.
Non ci sono fotografi più bravi di altri, non è una competizione, ma ognuno vede con i propri occhi e restituisce nelle immagini la sua personale interpretazione.
Manicomio Fotografico Urbex Soul
Info utili
Date di svolgimento:
19 maggio – 17 giugno
Inaugurazione data e ore:
19 maggio alle 18:00
Nome galleria/spazio
Bookshop Franco Angeli (Bicocca)
Indirizzo:
Viale dell’Innovazione-Piazzetta ribassata (piazza della Trivulziana) – di fronte al teatro degli Arcimboldi
20126 – Milano
Telefono:
02-64100624
Giorni e ora di apertura:
lunedì/venerdì 8:30-18:30 orario continuato
sabato 9:00-13:00
Indirizzo mail
bookshop.bicocca@francoangeli.it
Come arrivare:
Accanto alla piazzetta della Libreria, termina la corsa il tram n. 7 (che si può prendere in superficie in corrispondenza delle fermate “Cairoli” o “Precotto” della MM1 linea rossa, frequenza: ogni 10 minuti)
In alternativa MM linea Lilla fermata Bicocca