‘Oltre il Cancello – Beyond the Gate’, il libro d’artista che parla con il cinema.
E’ in uscito in questi giorni il mio nuovo libro, ‘Oltre il Cancello – Beyond the Gate’, conversazione con Miria Malandri, a cura di Davide Boschini, pubblicato da Capire Edizioni. Un piccolo libro d’artista in cui la pittura incontra il cinema.
di Gabriella Maldini

‘Oltre il Cancello – Beyond the gate’, Capire Edizioni 2020.
Miria Malandri (Forlimpopoli 1946) ha fatto del dialogo con il cinema il personalissimo fil rouge della sua pittura. Tra gli artisti contemporanei si distingue per il tocco alto, classico, delle sue rappresentazioni coniugato allo sguardo sempre cangiante delle immagini filmiche. Ricordo ancora con emozione il nostro primo incontro, davanti al suo quadro ispirato al film di John Houston, Il Mistero del falco (1941), capostipite del noir classico.

Il falcone maltese.
Partendo da questa comune passione per il cinema, è nata la nostra amicizia che ora, grazie all’intuizione e alla sensibilità del curatore Davide Boschini, ha portato alla nascita di questo breve ma intenso libro d’artista. Volevamo raccontare Miria Malandri a un pubblico molto più ampio di quello che già da tanto la conosce e la stima, per questo abbiamo scelto la formula della conversazione, capace di coniugare leggerezza e profondità e raggiungere il lettore dai più diversi background.
Non una semplice intervista all’artista. Nulla è deciso a tavolino, nell’ottica pragmatica oggi prevalente. domande e risposte sono il frutto spontaneo, e dunque meraviglioso, di un incontro reale, tra persone che scoprono un comune sentire e sorprendenti, libere affinità. Un dialogo nel senso più vero, quello di ascolto e confronto, di scambio e scoperta.
Un dialogo libero che spazia in territori diversissimi ma sempre tra loro collegati, dalla passione per il cinema a quella per i viaggi, dalle nature silenti ai dipinti dedicati alla cultura ebraica, fino alle interessanti anticipazioni sui nuovi progetti. Come il ciclo pittorico ispirato dal film di Mario Martone, Capri Revolution (presentato a Venezia nel 2018) che vedrà la luce nel 2021.

Ragazza addormentata, Capri Revolution.
E parlando di cinema, non poteva mancare, nel carnet di opere di questo 2020, una rassegna interamente dedicata all’opera di Federico Fellini, in occasione dell’anniversario della nascita. Un racconto di oli su tela che Sedicicorto Forlì International Film Festival ha presentato in un emozionante cortometraggio intitolato Ritorno a Rimini.

Il cinema Fulgor, da Amarcord, 1973.
Sfogliando il testo, sono molte, e fra loro diversissime, le immagini che condurranno i lettori nell’universo pittorico e nel personalissimo sguardo di Miria Malandri: da quelle in bianco e nero del cinema noir, che Malandri sente giungere prepotentemente dal tanto amato espressionismo tedesco, a quelle cariche di colore che reinterpretano opere cult di Antonioni, come Professione, reporter (1975 ), fino al magistrale ritratto di rabbino intitolato Mio Maestro, liberamente ispirato a Obadiah Yare da Bertinoro, detto anche il Bartenura, forse il Maestro italiano più conosciuto nel mondo per lo studio della Torah e i commenti della Mishnah.

Mio Maestro
Ma la scintilla da cui tutto il progetto è scaturito è espressa e racchiusa nell’immagine e nel titolo del libro, ‘Oltre il Cancello’. Il piccolo olio su tela 18 x 24 che raffigura il cancello della vecchia casa – atelier di Malandri; un luogo oggi scomparso e che con questo racconto, in parole e in immagini, abbiamo voluto salvare. Ma sono anche, e forse soprattutto, un’ immagine e un titolo fortemente simbolici, di un mondo fuori dal mondo che prima d’ora pochissimi avevano avuto occasione di esplorare, e di un modo di essere, schivo e riservato, che da sempre costituisce l’essere artista conto corrente di Miria Malandri.

Con Miria Malandri nel suo vecchio atelier.
- Il vecchio atelier
- Il vecchio atelier
- Manichino proveniente dalla Svezia e busto in gesso dell’artista Carmen Silvestroni
- Miria Malandri nel vecchio atelier
- Il gioco di Valentina (La notte, Michelangelo Antonioni,1962)
- Miria Malandri e il curatore del libro Davide Boschini.
Note biografiche sull’autrice
Nata a Forlì nel 1970, dopo il diploma al Liceo Classico si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università di bologna. Ha svolto un Master in Comunicazione a Roma e Milano, poi un Corso di Racconto e Romanzo e uno di Sceneggiatura cinematografica alla Scuola Holden di Torino. E’ docente di Cinema e Letteratura e ha diverse collaborazioni in atto, fra cui quella con Università Aperta di Imola e le scuole medie, per le quali sta portando avanti un progetto didattico che coinvolge i ragazzi delle classi terze in una lezione cinematografica sul rapporto umano e formativo che unisce allievo e insegnante. Nel 2018 è uscito il suo primo libro, edito da CartaCanta, dal titolo I narratori della modernità, un saggio di letteratura francese dedicato a Balzac, Flaubert, Zola e Maupassant come quei grandi padri della letteratura che per primi hanno colto la nascita del mondo moderno. Collabora con il Sedicicorto Forlì International Film Festival dedicato al cortometraggio, per il quale, nella ultima edizione, ha scritto e condotto la rubrica Cinebook.
Per ArteVitae scrive nella sezione Cinema e TV.
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