Monika Bulaj, la fotografa delle genti di Dio
ArteViate oggi si occupa di Monika Bulaj, fotografa e documentarista di grandi capacità narrative, che sarà ospite della quarta edizione, il prossimo 23 settembre a Novafeltria (RN), del “Semplicemente Fotografare Live 2017” organizzato dall’omonima associazione.
di Edmondo Di Loreto
Fotogiornalista, scrittrice di viaggio, documentarista, Monika Bulaj, testimonia attraverso fotografie di forte impatto, la vita quotidiana delle “genti di Dio”, dei popoli nomadi e dei diseredati.
È nata in Polonia nel 1966 dove ha studiato filologia polacca all’Università di Varsavia e ha anche frequentato corsi di antropologia, storia, biblistica e filosofia. Dal 1993 vive in Italia.
Fino al 2002 è stata attrice e regista teatrale, dedicando parte del suo lavoro all’insegnamento in questo campo. Nel 1985 ha cominciato a fare le sue prime ricerche in Polonia sulle minoranze etniche e religiose. Poi ha spostato il suo campo di ricerca nell’Europa orientale, nel Caucaso, in Medio Oriente, in Africa settentrionale, altipiano iranico, Asia centrale e Russia.
Dal 2002 pubblica, su diversi quotidiani e magazine italiani e stranieri, reportage di testo e fotografie sui confini delle fedi, i popoli nomadi, i diritti e le condizioni sociali degli strati più deboli dei Paesi in cui viaggia. Tra gli altri ha pubblicato su Courrier International, East, Gazeta Wyborcza, Geo, Il Corriere della Sera, Internazionale, National Geographic, La Repubblica.
Dal 2001 ha cominciato a esporre i suoi lavori fotografici in decine di mostre personali in Italia, Germania, Francia, Egitto, Bulgaria, Ungheria, Spagna e in alcune collettive negli Stati Uniti, in Brasile, Russia.
Il suo primo libro, Libya Felix, è uscito nel 2002. Tiene conferenze e seminari sul reportage in Italia e all’estero. Ha scritto sceneggiature per i documentari, tra cui per il film Romani Rat (2002) di Maurizio Orlandi, sull’olocausto dei Rom, realizzato con il contributo di Shoah Visual History Foundation. E’ regista, fotografa e sceneggiatrice del film documentario Figli di Noè (2006).
Nel 2013 ha scritto e interpretato in diversi spazi pubblici NUR. Appunti afghani. Performing reportage: immagini, racconti, film, suoni per la regia teatrale di Daria Anfelli.
Nur. Appunti afghani è anche un libro fotografico, un reportage di 200 fotografie accompagnate da appunti di viaggio nati dall’incontro ravvicinato della fotografa con gli abitanti afghani che narrano la vita quotidiana di donne e bambini, la scuola, la religione, la coltivazione e il consumo dell’oppio, i costumi dei nomadi. Scatti autoriali di vita vera.
Sue opere sono state acquistate da Leica Collections e nel 2014 ha ricevuto il Premio Nazionale Nonviolenza.
Monika Bulaj ha un ingegno multiforme. Ha la sensibilità e l’oggettività dell’antropologa, l’istinto della testimonianza della cronista, il gusto del racconto della scrittrice, la presenza rispettosa e la passione forte e delicata di alcune donne.
E un percorso di vita e ricerca espressiva che dalla Polonia l’ha portata in Italia e a girare, soprattutto, in Europa, Medio Oriente e Asia Centrale. Sulle tracce delle “genti di Dio”, dagli ortodossi greci e russi agli sciiti, dalla chiesa etiope al sufismo, dagli ebrei di montagna ai cattolici italiani o polacchi. Una ricerca profonda che porta avanti da anni, aggiungendo ogni volta un rituale, un monastero, un pellegrinaggio.
Monika Bulaj, fotografa delle genti di Dio – Biografia e opere
Note biografiche sull’autore
Edmondo Di Loreto è nato a Roma nel 1956 e vive tra Puglia e Abruzzo. Fotografa, con passione ondivaga, dall’età di 7 anni. Ha viaggiato in tutto il mondo ed ha realizzato numerosi reportage. Nel 1994 ha vinto il concorso nazionale di foto-reportage Petrus World Report. Nel 2004 ha ricevuto il gran premio della giuria al concorso del Touring Club Italiano sulle case rurali “Alta Definizione della campagna Italiana”. Nel 2006 è stato uno dei 5 autori selezionati per il Premio Chatwin: Camminando per il mondo con due video, un racconto ed un portfolio fotografico sui popoli del fiume Omo in Etiopia, esposto a Genova presso il Museo del Castello d’Albertis. Con Elio Carrozza e Giovanni Torre ha promosso il progetto Anime Salve legato alla questione delle migrazioni che, con una mostra e due volumi fotografici, sta girando l’Italia. Ogni volta che può, promuove la fotografia in ogni sua forma e significato.