Marta – un nome che evoca ricordi
Ci sono nomi che ricorrono con maggior frequenza di altri nei testi delle canzoni, Giulia, Luca, Marco sono molto utilizzati dagli autori e raccontano storie in luoghi e tempi diversi. Le libere divagazioni di Luca Tizzi oggi parlano di uno di questi nomi, Marta, un nome che evoca ricordi.
di Luca Tizzi
Frugando in rete troviamo svariate canzoni che evocano, nel testo e nel titolo, il nome Marta. Sorella di Maria di Betania e di Lazzaro il suo significato è quello di “Signora”, “Padrona”, ed è un nome antico ma ancora molto utilizzato per le nuove nate; inutile dire che è, assieme ad Anna, uno dei miei nomi preferiti.
La prima volta che ho associato il nome ad una canzone è stata quando, ancora adolescente, dopo aver scoperto l’esistenza del Banco Del Mutuo Soccorso ho ascoltato la canzone Canto Nomade Per Un Prigioniero Politico; il brano del 1973 è contenuto nell’album Io Sono Nato Libero e fa parte di quel genere musicale, il Rock Progressivo, che ha avuto in Italia numerosi e pregevoli gruppi la cui bravura è uguale, se non superiore, ai tanti gruppi inglesi nati in quel periodo.
Il testo narra di un detenuto per reati ideologici che ricorda il tempo in cui era libero e felice assieme a Marta, un suo vecchio amore, e si augura che il pensiero, l’ideologia, le idee possano superare i muri e le sbarre delle prigioni e volare libere diffondendosi tra la gente.
Nel 1977 Ivan Graziani pubblica il suo quinto album, I Lupi, il primo ad avere un certo successo, la prima canzone del lato B è Lugano Addio; Marta, una ragazza con scarpe da tennis bianche e blu, seni pesanti e labbra rosse, è un ricordo del passato, di lei l’autore si ricorda del sorriso e dei capelli fermi come il lago, cantava Lugano Addio e parlava di suo padre che sulle montagne del Nord Italia aveva combattuto, raccontava di contrabbandieri e lui la seguiva cantando assieme a lei, immaginando posti che non conosceva.
Lugano Addio si riferisce alla vecchia canzone anarchica, Addio Lugano Bella, scritta da Pietro Gori nel 1895 e che narra dell’espulsione dalla Svizzera di un gruppo di anarchici italiani a seguito dell’uccisione del presidente Francese Sadi Carnot, per il resto della storia Google vi aiuterà.
Marta evoca ricordi anche all’estero, il nome diventa Martha e sempre nel 1973 Tom Waits la racconta nel suo primo album, Closing Time. Martha è un vecchio amore che si è perso nel tempo ma non nella mente. Dopo anni, decenni di oblio torna prepotentemente alla mente, si sente il bisogno di sentire la sua voce e allora, non conoscendo il numero di telefono, si chiama il centralino e la si fa cercare, ovunque sia negli Stati uniti. Non c’è ne la volontà ne la possibilità di riallacciare un rapporto, Martha è sposata ed ha figli ormai grandi, anche chi chiama è, o è stato, sposato, si ha solo bisogno di sentire la voce di un vecchio amore, un suono che riporta indietro nel tempo quando i sogni e le speranze avevano ancora ragione di esistere.
Operator, number,pleaseIt’s been so many years
Will she remember my old voice
While I fight the tears?
Hello, hello there, is this Martha?
This is old Tom Frost
And I am calling long distance
Don’t worry ’bout the cost
‘Cause it’s been forty years or more
Now Martha please recall
Meet me out for coffee
Where we’ll talk about it allAnd those were the days of roses
Poetry and prose and Martha
All I had was you and all you had was me
There was no tomorrows
We’d packed away our sorrows
And we saved them for a rainy dayAnd I feel so much older now
And you’re much older too
How’s your husband?
And how’s your kids?
You know that I got married too?
Lucky that you found someone
To make you feel secure
‘Cause we were all so young and foolish
Now we are matureAnd those…
Ancora una volta grazie per il vostro tempo.
Note biografiche sull’autore
Florentini natione non moribus – Luca Tizzi nasce a Firenze nel 1961, la abbandona dopo 30 anni e si trasferisce nel paese di origine dei genitori, sull’Appennino Tosco-Romagnolo in provincia di Forlì-Cesena. Percorso di studi arruffato, bancario per motivazioni alimentari ma senza convinzione, si interessa di Cinema, Musica, Fotografia, Arte, Fumetti e molto altro. Gli piace scrivere anche se dice di non esserne capace, gli piace fotografare perché non sa disegnare, ma anche in questo dice di riuscire poco bene. Sogno nel cassetto, diventare ricco scrivendo cose orribili che leggono in molti. libere Divagazioni è la rubrica di intrattenimento da lui condotta, nella quale scrive di musica e canzoni, ma anche di arte e libri e molto altro, con la spiccata caratteristica che lo contraddistingue di saper ricercare l’aspetto meno noto, la curiosità più stuzzicante, per regalarvi delle chicche molto appetitose.