L’amica geniale, l’unica scelta femminile
L’amica geniale di Elena Ferrante – Quattro libri che narrano la vita di due bambine, nate e cresciute strette nei confini di un rione napoletano negli anni cinquanta.
Vivere al femminile è un viaggio meraviglioso. Impervio, a tratti chimerico e devastante ma, innegabilmente, di grande precetto e sentimento. E’ una tranquilla escursione sulle montagne russe, le più alte del mondo. Di quelle che scendono ad una velocità spaventosa e risalgono portandoti lo stomaco al cervello. Del resto, il vero cuore di una donna sta tutto lì, nel centro del suo corpo. Da lì genera e cerca di fagocitare tutto quello che il gran banchetto della vita le propone. E quando un filo d’argento le colora i ricordi, comprende che l’unica e vera scelta concessale è stata l’amica geniale.
di Cristiana Zamboni
S’avvicina il Natale e quando qualche filo d’argento ti colora i ricordi, loro si mescolano tra l’autentico e l’apocrifo. Tutti impacchettati in fila sotto l’albero. La lucidità viene sconfitta dal desiderio di ritornare a quell’aura di semplicità che, di arduo, aveva solo l’attesa del momento di scartare i doni.
A Natale tutte le strade conducono a casa.
Marjorie Holmes
Una semplicità che, crescendo, ineludibilmente si perde. Da bambini il male è celato, protetto da una voce rassicurante che annebbia il panorama. Con l’età lo percepisci nella memoria e puoi sentirlo ancora presente. Per alcuni si tratta di piccoli no. Per altri, è qualcosa di così grande e profondo che quando si ripresenta alla mente brucia, fedelmente, come allora.
E la ragazza aveva un filo d’argento sulla fronte [..] Bucava l’aria con due occhi perduti all’orizzonte. [..] E la ragazza aveva il nome dei figli sulle mani. [..]Tirò fuori da chissà quale sogno un fiore bianco ed uno nero, mi disse: scegli tu cosa è meglio, ce n’è uno falso ed uno vero.La ragazza col filo d’argento – Roberto Vecchioni
Reminiscenze sistematicamente giustificate da una razionalità che la maturità dona ben addobbata. Insieme ad una lista di sogni gremita di parole che inneggiano all’arrivo del nuovo anno il prima possibile. Voci che, in una labirintica armonia, si uniscono ad altri devoti e segreti miraggi.
Caro, caro Natale, che hai il potere di ricondurci alle illusioni della fanciullezza, che ricordi al vecchio i piaceri della sua gioventù, che riconduci da mille miglia lontano il viaggiatore e il navigante al suo focolare, fra le pareti tranquille della sua casa!
Charles Dickens
In quei giorni, la speranza degli adulti sembra quasi tutta convogliata in un regalo solo, la forza di contrastare il timore ed il dovere di ritrovarsi accovacciati sotto un immenso pino di plastica. Eppure tornare indietro non sarebbe una scelta tanto imperfetta. Soprattutto per quel sapore di amicizia, conservato nelle scatole scintillanti e colorate, che rende tutto possibile.
Ognuno si racconta la vita come gli fa comodo.
Elena Ferrante
L’amore è, forse, il sentimento più ambito dal genere umano. Montagne di parole sono state ben congeniate ed assemblate per creare speranze e promesse in un avvenire condiviso. Una grande ancora a cui aggrapparsi nei momenti in cui la vita non ha proprio tutto il vento in poppa. Eppure esiste un diverso e simile sentimento che lievemente oscura l’amore canonico da romanzo rosa, ed è l’amicizia.

L’amica geniale
Elena Ferrante
Coloro che eliminano dalla vita l’amicizia, eliminano il sole dal mondo.
Cicerone
Un sostantivo femminile che, il vocabolario, spiega come un reciproco affetto, costante ed operoso, tra persona e persona. Nato da una scelta che tiene conto della conformità dei voleri o dei caratteri e da una prolungata consuetudine. Ma se fosse solo questo, sarebbe simile ad consueto suppellettile.
Gli amici sono il modo di Dio per scusarsi dei parenti. Hugh Kingsmill
A differenza dell’amore è un legame molto più fragile. Pone le sue basi sulla libera scelta di restare uniti. L’amore è, innegabilmente, più avvantaggiato. I figli, il denaro, la casa e l’impossibilità individuale, possono subentrare come lacci delle scarpe a tener insieme qualcosa che, magari, non esiste più.

Le protagoniste de L’amica geniale di Elena Ferrante
L’amicizia non ha bisogno di scuse per restare insieme. E‘ una condizione che si manifesta come una predilezione. Fu l’eletto tema degli antichi filosofi come Aristotele e Cicerone. Platone la fonde con la sua idea di affezione, identificandola nella conseguenza necessaria e doverosa del vero amore.
Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più grande è l’acquisto dell’amicizia. Epicuro
E tutto questo è racchiuso nelle pagine, magistralmente scritte, da Elena Ferrante nei suoi quattro libri. Un groviglio di vite, incoerenze, incomprensioni e tradizioni s’intrecciano alle speranze di due bambine, nate e cresciute nei confini di un rione napoletano degli anni cinquanta.

Napoli negli anni cinquanta Archivio fotografico carbone Napoli
Uno di quei perimetri dove, se togli il tappo, tutto esplode come un immenso vaso di Pandora. Rabbia, paura, folclore, ignoranza, violenza, sogni, illusioni, impotenza e amore sono gli elementi che reggono le mura di quelle case e sostengono le rughe di chi le vive. E non può, o non vuole, scappare.
Elena Ferrante è lo pseudonimo di una scrittrice che ha reso la letteratura contemporanea italiana un vanto nel mondo. Secondo un articolo del Sole24ore del 2016, la sua vera identità è Anita Raja. Ma poco importa alla fine, sono le sue trame la vera sorpresa.

Anita Raja alias Elena Ferrante
Ha scritto libri che ami rileggere e tenere sul comodino pronti per ogni necessaria evenienza. Caratterizzati da un linguaggio semplice, intraprendente ed ammaliante.

L’amore molesto
Elena Ferrante
Da Amore molesto del 1992 a il I giorni dell’abbandono del 2002. Per proseguire con il sequel di quattro romanzi che hanno rievocato un’epoca che ha fortemente segnato il nostro paese e la nostra cultura. L’amica geniale edito nel 2011 e, in susseguirsi a distanza di quasi un anno l’uno dall’altro, i successivi tre.

Storia del nuovo cognome
Elena Ferrante
Nel 2012 viene pubblicato Storia del nuovo cognome, nel 2013 Storia di chi fugge e di chi resta e l’ultimo, nel 2014, Storia della bambina perduta.
Diventammo l’una per l’altra frammenti di voce, senza mai nessuna verifica dello sguardo.
Elena Ferrante
La cronistoria di sessant’anni d’Italia attraverso la vita di due bambine e la loro amicizia. Nata il primo giorno di scuola e vissuta tra le pietre stanche di quel piccolo mondo napoletano che lascia alle pagine di un vecchio libro, comprato in saldo, le speranze di un dopoguerra fiducioso seppur complesso.

Storia della bambina perduta
Elena Ferrante
Tutto inizia con una telefonata. Il figlio di Lila chiama Elena per informarla che la madre è scomparsa. Elena, ascoltate quelle parole appare tranquilla, come se lo sapesse da sempre. E con un lieve accenno di sorriso ai lati dei ricordi, inizia a riandare per la sua vita con Lila, la sua amica geniale.
Per favore, una volta tanto, comportati come vorrebbe lei: non la cercare.
Elena – Dal libro L’amica geniale
Elena, detta Lenù, conosce perfettamente Lila. L’amica geniale intelligente e ribelle che ripeteva a memoria Piccole donne. Figlia succube di uomo violento ed ignorante, partorito dalla miseria e dalla classica cultura di comodo patriarcale e arcaica.
Convinto che le femmine non necessitano di cultura e di successo. E bimba partorita da una donna che vegetava e, se professava parole, si tramutavano in pacche sulla spalla del marito. Del resto era cresciuta così anche lei. Perchè per sua figlia doveva essere diverso?
La pazienza delle donne incomincia a quell’età, quando nascono in famiglia quelle mezze ostilità. E ti perdi dentro a un cinema a sognare di andar via con il primo che ti capita e che ti dice una bugia.
Gli uomini non cambiano – Mia Martini
Tra le righe del libro, segno indiscusso di una qualche speranza in un futuro migliore, emerge la figura di Rino, fratello di Lila. Unica voce maschile che si eleva in difesa della sua incredibile intelligenza. Un quasi giovane uomo che prova a comprendere il mondo femmminile, ma viene messo a tacere a suon di schiaffi.
Ogni sua disubbidienza aveva sbocchi che per la meraviglia toglievano il fiato.
Dalla serie tv in onda sulla Rai – L’amica geniale
Lila però voleva studiare e scrivere. Con Lenù sognava di andare via da quell’ottuso e stretto riquadro di mondo sconfitto dall’ignoranza e fare soldi, anche per la sua famiglia. Esattamente come fece Louisa May Alcott.
Gli uomini devono lavorare e le donne si sposano per denaro. E‘ un mondo orribilmente ingiusto.
Piccole donne – L.M.Alcott

L’amica geniale e Piccole donne Elena Ferrante
I flashback di Elena si susseguono tra le varie tappe della sua vita. La sua situazione era più agiata. Un padre comprensivo e con più sapere nelle tasche, aveva già pianificato il suo percorso fino al liceo. Forse non l’aveva condiviso con lei e studiare non era così semplice, ma c’era sempre Lila ad aiutarla. Per lei scappare diventa un viaggio possibile. Ritornerà a Napoli da scrittrice affermata, per inseguire un sogno del passato.
Una comunità che trova naturale soffocare con la cura dei figli e della casa, tante energie intellettuali di donne, è nemica di se stessa e non se ne accorge. Elena Ferrante
Due bimbe che crescono, mutano e maturano attorniate da una moltitudine di visi e accenti che tramontano e risorgono in ogni capitolo della loro storia. Due ragazze che si ritrovano a cercare di comprendere le prime invidie, i primi amori e le prime ingiustizie. Caos, contraddizioni, dolori, sofferenze, sentimenti, desideri e sogni s’intrecciano in una morsa che toglie il fiato fino a soffocare.
Non ho nostalgia della nostra infanzia, è piena di violenza. Ci succedeva di tutto, in casa e fuori, ma non ricordo di aver mai pensato che la vita che c’era capitata fosse particolarmente brutta. La vita era così e basta, crescevamo con l’obbligo di renderla difficile agli altri prima che gli altri la rendessero difficile a noi. L’amica geniale – Elena Ferrante

L’amica geniale le riprese della serie tv
Quasi un secolo tutto italiano, raccontato attraverso l’amicizia di due donne. Un rapporto che, Elena Ferrante, scava, analizza e descrive come specchio di una società arcaica che non vuole o non riesce a comprendere il valore aggiunto di un animo femminile.

Storia di chi fugge e di chi resta
Elena Ferrante
L’amicizia è una scelta. Forse l’unica vera scelta che abbiamo a disposizione durante tutta la nostra vita. E‘ sinonimo di libertà e, allo stesso tempo, legame. L’amicizia non giudica ma guida, non lamenta ma incoraggia. L’unico specchio possibile in cui poterci riflettere ed osservare, senza timore, la verità su ciò che siamo. L’amicizia vera ci accompagna tra le montagne russe di una vita imposta. Nessuno sceglie di nascere, ma può scegliere con chi crescere. Può scegliere con chi sedersi a guardare il tramonto. Anche in silenzio, sperando che sia femmina, in un mondo possibile ed un futuro vivibile.
Note biografiche sull’autrice
Cristiana è nata a Milano il 25 giugno 1969, frequenta il liceo artistico di Bergamo, si diploma nel 1987, frequenta l’istituto d’arti grafiche e figurative San Calimero a Milano per la qualifica di Grafica pubblicitaria nel 1992. Contemporaneamente lavora come free-lance presso studi di grafica per progettazione cartelloni pubblicitari e libri per bambini. Collabora con diversi studi. Interior designer si specializza in Art – design. Collabora free-lance con studi di progettazione d’interni per la creazione di complementi d’arredo artistici e per la creazione di quadri d’arredo, dipinge. Scrive articoli sulla storia dell’arte.
Per ArteVitae Cristiana scrive nella sezione ARTE
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