La street art che ci circonda.
Un breve articolo che ci porta nelle nostre strade dove si possono osservare tante piccole opere di grafica che, in alcuni casi, diventano opere d’arte. Basta solo guardarsi attorno.
Lo Street Artist del momento si fa chiamare Banksy. Nessuno ha bene idea di chi possa essere; chi dice essere Robin Gunningham, studente alla Bristol Cathedral Choir School, e questo da un’indagine sul profilo criminale dell’artista fatto dalla Queen Mary University di Londra, chi dice essere Robin Del Naja, artista di strada conosciuto come 3D e poi fondatore del gruppo musicale Massive Attack. Solo quest’anno in Italia gli sono state dedicate alcune mostre, a Ferrara nel Palazzo dei Diamanti, terminata da poco, e a Roma al Chiostro del Bramante, che finirà nella primavera del 2021.
L’artista britannico nel 2018 fu protagonista di un singolare episodio durante la vendita in asta di una sua opera. la “Ragazza con il Palloncino”, stimata attorno alle 300.00 Sterline, fu aggiudicata in asta ad un compratore anonimo per la cifra record di 1.042.000 Sterline; subito dopo l’acquisizione un meccanismo nascosto nella cornice ha iniziato a distruggere l’opera facendola in tante striscioline per una buona metà; contemporaneamente sul profilo Instagram dell’artista è comparsa la scritta “Going, Going, Gone” (Sta andando, Sta andando, Andato). Secondo me una genialita.
In Italia abbiamo almeno un paio di artisti di strada che, seppur meno conosciuti, tappezzano le vie delle nostre città. Il primo è un artista francese ben conosciuto, si tratta di Clet Abraham, un bretone nato nel 1966 che lavora in Italia dal 1990 e risiede a Firenze. E’ conosciuto per l’applicazione di stickers sui segnali stradali trasformandoli in piccole opere di grafica.
Clet non è ovviamente solo questo, nel 2011, nella notte tra il 19 ed il 20 gennaio, installò su uno sperone del Ponte Alle Grazie di Firenze la scultura di un “Piccolo Uomo Comune”, un piccolo uomo nero, simile a quello della penna BIC, con un piede ancorato sul ponte e l’altro nel vuoto. Il gesto intendeva far beneficiare dell’arte anche gli uomini comuni in contrapposizione all’opera presentata in Palazzo Vecchio da Damien Hirst, un “Teschio di Diamanti” del valore di 100.000.000 di euro. Per quel gesto Clet fu denunciato e condannato ad un’ammenda di 10.000 euro per aver violato il vincolo paesaggistico in un area Unesco; la causa è stata poi vinta dall’artista francese che pochi mesi fa è stato assolto in appello.

“L’Uomo Comune” sul Ponte Alle Grazie di Firenze
L’altro, o l’altra, artista che possiamo scoprire passeggiando per le nostre città è Blub, Street Artist di Firenze che con le sue opere intitolate “L’Arte Sa Nuotare” abbellisce i muri con simpatiche riproduzioni di famosissime opere d’arte che indossano una maschera da sub. Per evitare di danneggiare gli immobili, ed incorrere in denunce, posiziona le sue opere su quegli sportellini metallici che coprono i contatori di gas e luce. il progetto nacque casualmente in Spagna, nel 2013, dove l’artista dipinse sul muro di una casa, su richiesta dei proprietari, l’immagine del figlio con indosso una maschera da sub.

Il “Ratto” di banksy rivisto da Blub
Tornato a Firenze iniziò a lavorare al progetto utilizzando i volti delle più celebri opere d’arte mondiali. Mise la maschera all’autoritratto di Leonardo Da Vinci, a la Gioconda e alla dama con l’Ermellino. Stimolato da alcuni amici iniziò a scansionare le sue opere su un supporto adesivo e, di notte, le incollò sugli sportelli del gas del quartiere di San Niccolò a Firenze e da lì nel resto del paese. Alle prime tre riproduzioni si sono aggiunte poi una nutrita serie di altre opere d’arte, La ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer, il ritratto di Battista Sforza di Piero della Francesca e poi la Venere del Botticelli, Il Davide di Michelangelo, Marylin Monroe, l’idolo calcistico della Fiorentina Gabriel Batistuta e tanti, tanti altri. Nei muri di San Frediano, popolarissimo quartiere fiorentino, è comparso in omaggio a Banksy il suo famoso ratto con addosso la maschera da sub di ordinanza.
Note biografiche sull’autore
Luca Tizzi nasce a Firenze nel 1961, la abbandona dopo 30 anni e si trasferisce nel paese di origine dei genitori, sull’Appennino Tosco-Romagnolo in provincia di Forlì-Cesena. Percorso di studi arruffato, bancario per motivazioni alimentari, ma senza convinzione, si interessa di Cinema, Musica, Fotografia, Arte, Fumetti e molto altro. Gli piace scrivere anche se dice di non esserne capace, gli piace fotografare perché non sa disegnare, ma anche in questo dice di riuscire poco bene. Sogno nel cassetto, diventare ricco scrivendo cose orribili che leggono in molti. Libere Divagazioni è la rubrica di intrattenimento da lui condotta, nella quale scrive di musica e canzoni, ma anche di arte e libri e molto altro, con la spiccata caratteristica che lo contraddistingue di saper ricercare l’aspetto meno noto, la curiosità più stuzzicante, per regalarvi delle chicche molto appetitose.
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