14 Maggio 2019 By artevitae

La fotografia di Werner Bischof, una profonda riflessione sulla realtà.

Storie di fotografie oggi ci propone la fotografia di Werner Bischof. Le sue fotografie hanno fatto il giro del mondo. Le sue figure e i suoi paesaggi in bianco e nero sono struggente poesia. Con il suo particolare linguaggio fotografico, Bischof fa presa sul pubblico. Non fotografa le fiamme di un incendio ma i volti spaventati della gente. Le sue fotografie sono di una bellezza “muta”.

di Edmondo Di Loreto

Il 16 maggio 1954 muore in Perù in un incidente stradale, a soli 38 anni, WERNER BISCHOF. Fotografo d’arte e testimone degli emarginati, fu uno dei primi fotoreporter della storia. Documentò l’Europa del dopoguerra e la caduta del colonialismo.

“…I miei occhi si aprono; imparo a vedere”

Con questa frase Bischof illustrava, alla fine degli anni quaranta, il suo passaggio dalla fotografia di moda a quella del fotoreportage. Un salto mentale ed emotivo dallo scintillante mondo del lusso e delle passerelle a quello crudo e desolante della guerra, delle carestie, della solitudine. Bischof ha però saputo abbinare l’aspetto documentaristico a quello estetico e si è sempre definito un “autore” e non un fotografo che forniva semplicemente del materiale da pubblicare sulle riviste. Dopo aver lavorato, all’inizio degli anni quaranta, come fotografo di moda di successo, per la riviste culturali svizzere, Bischof intraprende un viaggio attraverso l’Europa devastata dalla guerra. Fotografa Berlino, Dresda, Varsavia. È diventata famosa l’immagine spettrale dello scheletro del Reichstag di Berlino, incendiato, ma ancora in piedi.

In Svizzera punta il suo obiettivo sugli emigrati italiani alla ricerca di un lavoro, ma anche sui rifugiati politici, in fuga dal fascismo. L’esperienza della guerra lo segna come uomo e come artista. Dimentica le leggiadre figure femminili avvolte in eleganti stoffe e scopre il dolore e la sofferenza. Bischof ha sempre fotografato “persone senza storia”, esseri umani colpiti da un destino crudele e soprattutto molti bambini, grande tema della sua fotografia.

“Guardandoli si può cogliere il significato della società”

Il fotografo svizzero diventa così il testimone dei perdenti e degli emarginati. Cambia temi ma mantiene intatto il suo amore per la perfezione tecnica, per la ricerca delle simmetrie, per la luce che nelle sue fotografie ha quasi del mistico. Le immagini di Werner Bischof fanno il giro del mondo. Il suo obiettivo principale era quello di far vedere la realtà così com’è davvero ma anche di risvegliare l’interesse e la sensibilità dell’osservatore per altre culture.  Come una delle ultime e forse più famose immagini. Maggio 1954: un bambino peruviano nei pressi di Cuzco, cappellino in testa, sacco in spalla e sandali ai piedi, passeggia sul bordo di una scarpata lungo il fiume Urubamba. Qualche giorno dopo appunto, era il 16 maggio di 65 anni fa,  Werner Bischof muore precipitando con l’auto in un burrone. Nove giorni dopo   sua moglie Rosellina darà alla luce il loro secondo figlio. Lo stesso giorno in cui Robert Capa muore in Indocina saltano su una mina.

 

 

 


Edmondo Di Loreto

Note biografiche sull’autore

Edmondo Di Loreto è nato a Roma nel 1956 e vive tra Puglia e Abruzzo. Fotografa, con passione ondivaga, dall’età di 7 anni. Ha viaggiato in tutto il mondo ed ha realizzato numerosi reportage. Nel 1994 ha
Edmondo Di Loreto
vinto il concorso nazionale di foto-reportage Petrus World Report. Nel 2004 ha ricevuto il gran premio della giuria al concorso del Touring Club Italiano sulle case rurali “Alta Definizione della campagna Italiana”.
Nel 2006 è stato uno dei 5 autori selezionati per il Premio Chatwin: Camminando per il mondo con due video, un racconto ed un portfolio fotografico sui popoli del fiume Omo in Etiopia, esposto a Genova presso il Museo del Castello d’Albertis. Con Elio Carrozza e Giovanni Torre ha promosso il progetto Anime Salve legato alla questione delle migrazioni che, con una mostra e due volumi fotografici, sta girando l’Italia. Ogni volta che può, promuove la fotografia in ogni sua forma e significato.


[Ndr] Tutte le foto e i video presenti in questo articolo sono stati reperiti in rete a puro titolo esplicativo e possono essere soggetti a copyright. L’intento di questo blog è solo didattico e informativo.