31 Maggio 2019 By Daniela Bonalume

La donna della vita. Racconto breve di Daniela Luisa Bonalume

La donna della vita è il nuovo racconto breve scritto da Daniela Luisa Bonalume per la raccolta “Suggestive Evasioni”.

di Daniela Luisa Bonalume

 

La donna si avvicinò con l’auto all’uscita principale della piccola stazione ferroviaria, sbirciò oltre la staccionata che separava il piazzale dai binari e lo vide mentre scendeva dal treno. Si protese verso il lato passeggero ed aprì la porta della vettura per fare accomodare il suo ospite. L’uomo mise la valigia nel bagagliaio posteriore e sedette accanto alla guidatrice. Si tolse il cappello, gli occhiali scuri e la sciarpa, avvicinò la sua bocca alla guancia della donna e con un bacio sussurrò – ciao mamma! –

– Ciao amore – disse la mamma – ricopriti finché non saremo a casa, preferirei che nessuno ti riconoscesse, per ora! – Riccardo, questo era il nome del passeggero, indossò il cappello, inforcò gli occhiali e riposizionò la sciarpa intorno al collo in modo da nascondere naso e bocca. Questo era il miglior modo per non passare inosservati, visto che fuori c’erano oltre 35 gradi. Ma le madri vedono pericoli ovunque, anche quando non ve ne sono.

Riccardo, un gran bel bimbo di cinquant’anni, aveva seminato debiti e figli ovunque gli capitasse di cecchinare con il suo scuro sguardo assassino. Unico rampollo di una famiglia di vecchi fasti blasonati, purtroppo senza un centesimo a causa di un rovescio economico dovuto a speculazioni disastrose, navigava tra il pubblico femminile benestante come un predatore. Promettendo un matrimonio che avrebbe regalato un titolo nobiliare al riconosciuto nascituro, prediligeva un terreno di caccia fuori dai confini nazionali. Con questa storia, l’uomo viveva alle spalle delle aspiranti baronesse che, nonostante l’inutilità nei tempi della Repubblica, miravano alla corona di rubini e perle stampigliata sul proprio biglietto da visita.

Finché ve ne era stata la possibilità, i genitori del filibustiere avevano sanato tutte le situazioni debitorie. Poi, non potendo più far fronte alle spese pazze ed ai risarcimenti richiesti, al ragazzo fu inibito qualsiasi titolo bancario, che comunque sarebbe risultato scoperto o protestato. Non tanto il padre, quanto la mamma, era sempre pronta a giustificare e ad accogliere il figlio, che ormai era costretto a viaggiare con mezzi che consentivano l’anonimato. Questo, per sfuggire a creditori e pretendenti che esigevano il riconoscimento del loro diritto pecuniario o affettivo.

Il copione era sempre lo stesso. Riccardo sfoggiava la propria classe non priva di avvenenza. Gli studi classici gli avevano dato strumenti letterari da usare alla bisogna e tutte le adulazioni, pur differenti che potessero essere, terminavano con la frase “Tu, meravigliosa creatura che il destino ha voluto sul mio cammino, sei la vera ed unica donna della mia vita”. Ed ogni volta la meravigliosa creatura ci cascava. Ci credeva anche la mamma, che sperava in cuor suo di vederlo sistemato. Ormai era abbastanza cresciutello ed era ora di trovare un lavoro serio, degno della laurea conseguita, e di mettere su famiglia. Anche lontano dal luogo di origine, così che nessuno dei suoi inseguitori lo potesse infastidire.

Il babbo aveva gettato la spugna mentre la mamma, cuore di mamma, credeva incessantemente alle parole del pargolo – mamma, questa è quella giusta, questa è la donna della mia vita, sono innamorato perso, sono innamorato pazzo, lei mi farà felice. Lei è la donna che voglio come madre di mio figlio, quello nascerà tra qualche mese! –

La donna gioiva, si vedeva già in viaggio verso la casa della nuora, piena di giocattoli e di quella allegria che solo i bimbi possono regalare. Ed ogni volta era una fuga. Riccardo, dopo pochi giorni di convivenza col nascituro, era saturo, era pieno come un uovo sodo, e ricominciava la sua caccia in cerca di un’altra conquista, lasciando le neo mamme sole con le proprie responsabilità. Del resto, essendo l’uomo nullatenente ed insolvente, neppure si potevano rivalere economicamente. Anzi, era anche capitato loro di dover saldare dei conti, cospicui conti, lasciati aperti dal fuggiasco.

Comunque, anche in questa occasione, non appena arrivati a casa, madre e figlio si sedettero sugli sgabelli in cucina. Un buon caffè profumato avrebbe sciolto le tensioni e le lingue. Oltre alla storia all’ennesima donna della sua vita, Riccardo tornava a casa con il timore di aver perso l’anonimato. Non si sentiva più al sicuro all’estero. Erano talmente ingenti i debiti lasciati e le piccole truffe esercitate ai danni di privati cittadini ed attività commerciali, che la sua identità non era più così sconosciuta.

Davanti alle due tazzine fumanti, Riccardo vuotò il sacco. Mise in scena la solita rappresentazione – mamma, mamma, sai qual è la vera verità? La vera verità è che sei tu l’unica donna della mia vita, mamma, sei solo tu la donna che vedo nel mio futuro, solo tu! – e abbracciandola, mentre la donna si scioglieva, iniziò a sbaciucchiarsela.

Il campanello.

Qualcuno suonava il campanello. I due si ricomposero ed andarono entrambi ad aprire – sarà tuo padre che come al solito ha dimenticato le chiavi –  bofonchiò lei.

-Buongiorno – disse la donna sull’uscio guardando Riccardo – lei è Riccardo Masseria?

– Si – rispose lui notando appena la divisa indossata da costei.

–  Ho il piacere di comunicarle che, al momento, sono io la donna della sua vita. Sono il Comandante Rosa Parisunto, e la invito a seguirmi in Commissariato a seguito di un mandato di arresto europeo, a suo nome, per truffa. –

– Prima o poi arriva sempre quella che ti mette le manette – disse il padre spuntando dalla siepe di bosso appena davanti  all’ingresso.


Note biografiche sull’autrice

Daniela Luisa Bonalume è nata a Monza nel 1959. Fin da piccola disegna e dipinge. Consegue la maturità artistica e frequenta un Corso Universitario di Storia dell’Arte. Per anni pratica l’hobby della pittura ad acquerello. Dal 2011 ha scelto di percorrere anche il sentiero della scrittura di racconti e testi teatrali tendenzialmente “tragicomironici”. Pubblicazioni nel 2011, 2012 e 2017.

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