26 Maggio 2017 By Luca Tizzi

Spot pubblicitari e musica, un mix davvero esplosivo

Gli spot pubblicitari possono essere considerati come dei film in miniatura. La produzione di uno spot prevede giorni di riprese, direttori della fotografia, attori, comparse e la musica. Proprio come accade con i film. Dal Carosello ai giorni nostri, ecco alcuni delle produzioni pubblicitarie in cui fotografia, musica e regia hanno creato un mix davvero indimenticabili. Con una sorpresa finale.

di Luca Tizzi

“Contro la noia della TV guardare solo la pubblicità”, così cantava Luca Carboni qualche anno fa invitando la sua ragazza ad andare a vivere assieme a lui. Era il 1987 e allora, giovane ventiseienne, mi suonava come un’eresia. Lo perdonai perché si chiama come me e mi aveva quasi dedicato una canzone, Silvia lo sai. Quell’album, “Luca Carboni”, mi piaceva e continua a piacermi molto.

Inesorabile il tempo passa e ti fa cambiare idea, quella che era un’eresia diventa quotidiano e ti ritrovi a guardare la pubblicità in TV e poco altro. La consideravo un sottoprodotto della televisione, non degna del buon vecchio “carosello” che da bambini ci indicava l’ora della nanna, e non era nemmeno cinema.

“Ma di chi è questa canzone?”. Quante volte è capitato di farsi questa domanda, guardando i vari spot pubblicitari in TV. Quante volte è capitato anche di aver scoperto un artista proprio guardando 30 secondi di consigli per gli acquisti.

Così succede di riascoltare i Blondie nello spot Gucci, diretto da David Lynch nel 2007. E ancora di lasciarsi trasportare dal sound latino con Sergio Mendes, il cui brano Mas que nada fa da colonna sonora allo spot Nike Brasil del 1998.

Ma gli spot pubblicitari possono forse essere considerati dei veri e propri film in miniatura?

Ideare una bella pubblicità in realtà è difficilissimo, in 30 secondi di tempo si deve spiegare un prodotto – e questo è facile – o renderlo desiderabile e questo è difficilissimo.

Per farlo bene le aziende hanno affidato a grandi registi, fotografi e testimonial la promozione dei loro articoli e così troviamo Federico Fellini che pubblicizza il “Campari”, Ridley Scott che scomodando George Orwell annuncia l’arrivo del primo computer della Apple, Wim Wenders per la pasta Barilla, Spike Lee con Gandhi per lo spot Telecom Italia, Sergio Leone e Ennio Morricone per il marchio Reanult, Moshe Brakha con Charlize Theron per “Martini”. Solo per citarne alcuni.

 

Le immagini pubblicitarie ricevono forza dalla musica e i grandi compositori del passato, o le più conosciute rock band, hanno donato il suono e  catturato l’attenzione dei probabili acquirenti.

Non sempre è così.

Torni a casa, accendi la televisione e appare lei, Annabelle, una bellissima bambina vestita come per il pranzo di Natale. E’ su un palco e sta per esibirsi in uno dei tanti talent show che invadono le televisioni globali, il pubblico si aspetta le dolci parole di una filastrocca ma lei afferra il microfono e con gesti e voce da rockstar indemoniata canta :

Fast as the light, dark as the night, i am the firedrake!” (Veloce come la luce, scuro come la notte, io sono il drago!)

 

Questa canzone non esiste, è stata scritta per questa pubblicità, è questa pubblicità. La cantano Damodernz & Supro e anche loro non esistono. L’autore, Matt Gelsomino, è il cantante dei Novelists http://www.novelistsofficial.comun gruppo Metal francese che sembra si siano ispirati a Zombie Skin di Murp.

Ed io che nemmeno sapevo fino a pochi giorni fa dell’esistenza del metal francese e di questi due gruppi. Potenza della pubblicità.