12 Ottobre 2017 By Luca Tizzi

Il grande freddo. Storie di generazioni.

Libere Divagazioni di Luca Tizzi. “Il Grande Freddo”, ultimo lavoro discografico di Claudio Lolli  e storico film di Lawrence Kasdan del 1983. Storie di generazioni.

di Luca Tizzi

Il grande freddo – Claudio Lolli


“E quanto amore sprecato negli autobus, tra gente che potrebbe volersi bene, perché siamo tutti umani e mortali nella natura e nelle sue catene”

Con questa frase inizia la canzone “Il Grande Freddo” di Claudio Lolli. E’ compresa nel suo ultimo lavoro, un disco che porta lo stesso titolo e che è stato reso possibile grazie a un crowdfunding. Claudio Lolli non è un autore facile da ascoltare, non piace a molti e se non fosse che da adolescente ho ascoltato alcuni suoi dischi non piacerebbe neppure a me.

Come cantante non ha mai avuto una grande voce, in questo album addirittura sparisce quasi coperta dalle buone musiche, il cantato diventa parlato e spesso indispone chi ascolta. Claudio Lolli è così, grandi testi, poesie, ma indisponente. Bisogna ascoltare uno dei suoi brani più famosi “Ho visto anche degli zingari felici“, cantata da lui è indisponente, arrangiata e interpretata da Luca Carboni diventa bella, molto bella e, anche il testo, si apprezza meglio.

Il disco è uscito quest’anno e ha vinto la Targa Tenco, non so se nel suo complesso meriti un tale riconoscimento ma i testi sì, quelli sono pura poesia, leggeteli magari senza ascoltarli.

The big Chill – Locandina film

Il titolo dell’album è preso da un vecchio film di Lawrence Kasdan, “The Big Chill”, il grande freddo appunto. Lo vidi per la prima volta al cinema quando uscì, era il 1983, fui colpito dalla locandina ed entrai senza avere l’idea di cosa parlasse o di chi fossero quegli attori. Kevin Kline, Tom Berenger, Glenn Close, JoBeth Williams, Jeff Goldblum, Mary Kay Place, Meg Tilly e William Hurt erano ancora poco conosciuti.

Il film parla della riunione di un gruppo di amici che frequentavano lo stesso college nel sessantotto e che si ritrovano, dopo quindici anni, nella villa di uno di loro per celebrare il funerale di uno di loro morto suicida, interpretato da Kevin Costner del quale però si vedono soltanto i polsi.

In questa villa del New England il gruppo di amici trascorrerà un paio di giorni ricordando quello che erano, raccontandosi quello che sono; il tutto accompagnato da una splendida colonna sonora.

i contestatori del movimento studentesco si sono trasformati chi in un attore famoso, Sam Weber (Tom Berenger), che riaccende una vecchia fiamma mai sopita con Karen (JoBeth Williams), casalinga delusa e in crisi coniugale. Harold (Kevin Kline) e Sarah (Glenn Close) sono sposati e hanno una piccola fabbrica di scarpe che sta per essere acquisita da una multinazionale. Meg (Mary Kay Place) è un rampante avvocato senza figli che proverà ad averne uno con Harold avendo la benedizione di Sarah che aveva tradito il marito anni prima con il suicida Alex (Kevin Costner). Michael (Jeff Goldblum) è un giornalista scandalistico che prova ad andare a letto con una qualsiasi delle vecchie compagne senza riuscirci e infine Nick (William Hurt), uno psicologo traumatizzato dalla guerra del Vietnam che stringere una relazione con Chloe (Meg Tilly), che fino a pochi giorni prima stava con il defunto Alex.

Del gruppo di amici l’unico rimasto fedele ai vecchi principi che li aveva legati al college è il povero Alex che con il suo gesto permette ai vecchi amici di rincontrarsi e fare il punto sulle loro vite, su come gli ideali di giustizia e libertà siano diventati manifestazione di quell’Edonismo Reaganiano che caratterizzò gli anni ottanta.

You can’t always get what you want” dei Rolling Stone, “I heard it through the grapevine” di Marvin Gaye, “A natural woman” di Aretha Franklin e “A whiter shade of pale” dei Procol Harum  rendono ancora più nostalgico questo splendido film.


Note biografiche sull’autore

Florentini natione non moribus – Luca Tizzi nasce a Firenze nel 1961, la abbandona dopo 30 anni e si trasferisce nel paese di origine dei genitori, sull’Appennino Tosco-Romagnolo in provincia di Forlì-Cesena. Percorso di studi arruffato, bancario per motivazioni alimentari ma senza convinzione, si interessa di Cinema, Musica, Fotografia, Arte, Fumetti e molto altro. Gli piace scrivere anche se dice di non esserne capace, gli piace fotografare perché non sa disegnare, ma anche in questo dice di riuscire poco bene. Sogno nel cassetto, diventare ricco scrivendo cose orribili che leggono in molti. libere Divagazioni è la rubrica di intrattenimento da lui condotta, nella quale scrive di musica e canzoni, ma anche di arte e libri e molto altro, con la spiccata caratteristica che lo contraddistingue di saper ricercare l’aspetto meno noto, la curiosità più stuzzicante, per regalarvi delle chicche molto appetitose.