28 Febbraio 2017 By artevitae

Haiti 2004 e la guerra civile-Storie di Fotografie

Haiti 2004 e la guerra civile che caratterizzò quell’anno l’intera regione, sono le protagoniste di Storie di fotografie di oggi.  In questa rubrica di ArteVitae, Edmondo Di Loreto ogni settimana ci propone una fotografia. Di questa, ci racconta la storia che in essa vive per sempre. Nell’appuntamento di oggi, il dramma Haitiano del 2004 in uno scatto emblematico di Shaul Schwarz. Un immagine che ne testimonia la crudeltà dello scontro civile in atto.

Storie di fotografie si propone di raccontare la storia celata dietro uno scatto fotografico. Lo fa raccontando le  particolari situazioni ed i fortuiti eventi che l’hanno generato. Analizza cosa ha indotto il fotografo ad immortalare quel  momento unico ed irripetibile, rendendolo cosi immortale. La rubrica prende spunto dall’attualità, da particolari ricorrenze, ma anche da circostanze curiose piuttosto che eventi storici. Sceglie una fotografia di un autore contemporaneo o del passato, per svelarne la storia con la spiccata sagacia che lo contraddistingue.

Nel febbraio del 2004 si andava facendo sempre più drammatica la situazione ad Haiti. I ribelli si dichiarano ”pronti a prendere Port-au-Prince” e a catturare il presidente Jean Bertrand Aristide. Volevano processarlo con l’accusa di ”alto tradimento”. Il Consiglio di sicurezza dell’Onu, riunito per esaminare la crisi dell’isola caraibica, aveva anche preso  in considerazione l’invio di una forza internazionale, anche se non nell’immediato. La rappresentante Unicef nell’isola caraibica, Francoise Gruloos, esprimendo la sua profonda preoccupazione dichiarava :”Ad Haiti i bambini erano estremamente vulnerabili già prima degli ultimi scontri. Nel quadro del generale disordine in cui è sprofondato il paese, il nostro compito è fare in modo che questi bambini siano protetti e non dimenticati”.

La gran parte delle scuole non garantiva la normale funzionalità. L”Unicef aveva quindi stoccato una serie di kit contenenti materiali scolastici, funzionali a permettere l’istruzione anche in casi di emergenza.  Perfino prima della guerra, ricorda poi la nota dell’agenzia delle Nazioni Unite, la condizione dei bambini haitiani era una tra le peggiori al mondo. Un  bambino su dieci non raggiungeva il quinto anno di vita e 1/5 dei bambini era sottopeso alla nascita. Il 40% affetto da infezioni respiratorie acute e appena la metà che può beneficiare delle vaccinazioni di routine. Scioccante, inoltre, il livello degli abusi a danno dei minori, con una media di 20 bambine vittime ogni mese di violenze sessuali.

Questa settimana ho scelto per voi una drammatica immagine del genere “street photograph” legata al fotoreportage più estremo. Nel febbraio 2004 ad Haiti, come detto, scoppiarono cruente violenze legate ad una guerra civile. Lo scopo era quello di rovesciare il potere del presidente Aristide. La regione, da tempo afflitta dalla povertà (è la regione più povera dell’emisfero occidentale), era scossa da una gravissima crisi economica. Profonde tensioni sociali serpeggiavano tra le varie fazioni. L’incontro tra il governo di Jean-Bertrand Aristide e le opposizioni si risolve in un nulla di fatto. Il 27 febbraio quindi  la violenza esplose nelle strade con tutta la sua crudeltà. In quel mese i ribelli conquistano la parte nord di Haiti e il presidente (su pressione degli Stati Uniti) fu costretto a dimettersi e fuggire all’estero.

Haiti 2004 Foto di Shaul Schwarz

Shaul Schwarz-Haiti 2004-ArteVitae

Fu quel giorno, il 27 febbraio, a Port-au-Prince, che  Shaul Schwarz  tra le altre, scatta questa emblematica fotografia. Era infatti  “sul campo” a testimoniare quanto avveniva. Schwarz è infatti un cineasta e documentarista di origine israeliana da tempo trapiantato in America. E’ un freelance che ha lavorato per “Time Magazine” e per il National Geographic. E’ un “animale da strada”…e questa foto lo dimostra.

Alla prossima. Ed

Shaul Schwarz – Haiti Uprising 2004 – Alcune immagini tratte dal reportage del fotoreporter

Edmondo Di Loreto

è nato a Roma nel 1956 e vive tra Puglia e Abruzzo. Fotografa, con passione ondivaga, dall’età di 7 anni. Ha viaggiato in tutto il mondo ed ha realizzato numerosi reportage. Nel 1994 ha vinto il concorso nazionale di foto-reportage Petrus World Report.  Nel 2004 ha ricevuto il gran premio della giuria al concorso del Touring Club Italiano sulle case rurali “Alta Definizione della campagna Italiana”. Nel 2006 è stato uno dei 5 autori selezionati per il Premio Chatwin: Camminando per il mondo con due video, un racconto ed un portfolio fotografico sui popoli del fiume Omo in Etiopia, esposto a Genova presso il Museo del Castello d’Albertis. E’depositario e curatore dell’archivio storico fotografico familiare che comprende oltre 10.000 immagini in lastra e negativi ed ha donato parte di tale materiale al Museo del Territorio di Foggia che lo espone in pianta stabile.

E’ socio del FotocineClub Foggia BFI EFI  del quale è stato anche vicepresidente e con cui ha allestito varie mostre personali e numerose collettive. Con Elio Carrozza e Giovanni Torre ha promosso il progetto Anime Salve legato alla questione delle migrazioni che, con una mostra e due volumi fotografici, sta girando l’Italia. Ogni volta che può, promuove la fotografia in  ogni sua forma e significato.