Giorgio Lo Cascio e il divisionismo digitale
di Giusy Baffi
Sempre dal MIA FAIR 2016 voglio raccontarvi un altro incontro, quello con Giorgio Lo Cascio (1943) in arte Gloc, architetto di professione, pittore e fotografo per passione.
La commistione tra queste tre attività è di per se una miscela esplosiva e rende Lo Cascio un interessante personaggio dotato di una visione scanzonata a volte, onirica altre volte, del mondo che ci circonda.
Nelle sue foto si percepisce la forte influenza dei pittori e delle nuove correnti che hanno attraversato il ‘900, da Dalì, a De Chirico e Magritte. Con lui si entra prepotentemente nel “divisionismo digitale”, ogni immagine infatti è formata da un caleidoscopio di foto che rappresentano dettagli, architetture, particolari, palazzi, monumenti e simboli.

Gloc Collection MIA – Giorgio Lo Cascio, dalla serie Utopie
Per Lo Cascio la foto rappresenta l’immagine del reale e il processo di elaborazione digitale dà luogo alla rappresentazione di una realtà virtuale nella quale l’immaginario e il reale giocano le loro parti con l’intento di creare nuove atmosfere e suggestioni in un linguaggio che si esprime attraverso una diversa percezione dell’azione creativa; intervenire sull’aggregazione, sul colore, sulla trasparenza e su ogni altra caratteristica di questi punti significa alterare la realtà e dare spazio a una nuova e illimitata possibilità espressiva. Ma le foto di Lo Cascio non si limitano a creare queste immagini fortemente a colori e divisioniste, la sua serie “Astratta” si presenta con dei bianchi e neri superbi, dove la figura astratta è solo una scusa per suggerire ali di gabbiano, voli di uccelli, forme immaginarie. [Giusy Baffi]
Again from the MIA FAIR 2016, I’d like to tell you about another meeting , the one with Giorgio Lo Cascio (1943) better known as Gloc, an architect by profession, painter and photographer by passion.
The merging of these three activities turns out in an explosive mixture and makes Lo Cascio an interesting emerging artist able to render a lighthearted and sometimes dreamlike vision of the contemporary world.
His photographic artwork shows how the new artistic movements of the ‘900 especially painters such as Dali, De Chirico and Magritte, have been influencing his artistic production. He can be referrend as the pioneer of the “digital divisionism”: each of his images is in fact made by a sort of kaleidoscope of pictures representing details, architecture, building, monuments and symbols.

Gloc Collection MIA – Giorgio Lo Cascio, dalla serie Astratto e Meteore
According to Lo Cascio, the shot features reality, while the digital processing results in the representation of a virtual vision of reality, both elements actually play their role, creating new atmospheres and moods in a language which is expression of a different perception of creativity; taking an action on the aggregation, colors, transparency and any other image feature, means altering reality, thus opening new and unlimited expressive possibilities. Lo Cascio’s artistic ability is not only limited to the creation of colored images based on divisionism: in his series “Abstract” the author includes superb B&W images, where the abstract shapes always remind of seagull wing, flying birds, any kind of imaginary shapes. [Giusy Baffi]
Gloc Digital Art – Giorgio Lo Cascio
Testo critico di Roberto Mutti