Gabriele Basilico – Ascolto il tuo cuore, città
Gabriele Basilico racconta la città attraverso l’oggettività delle forme geometriche volute e pensate dall’uomo, rappresentando il reale con una particolare enfasi sul minimalismo dei volumi e sull’articolazione degli spazi. di Vito Leone
L’approccio all’architettura e al minimalismo non può prescindere dall’omaggio a Gabriele Basilico.
“Il compito del fotografo è di lavorare sulla distanza, di prendere le misure, di trovare un equilibrio tra un qui e un là, di riordinare lo spazio, di cercare infine un senso possibile del luogo” .
Le immagini realizzate da Basilico sono caratterizzate da una solida impostazione compositiva che però, pur rappresentando perfettamente il marchio stilistico dell’autore, permette “all’anima” della città di emergere in maniera cristallina. Colpisce il palesarsi di inquadrature in campo lunghissimo delle città nelle quali lavorava. È come se Gabriele Basilico di fronte all’impossibilità di decifrare con precisione il corpo della metropoli si affidasse a un tipo di inquadratura enigmatica e misteriosa, a uno sguardo onnisciente, che non aveva la funzione di spiegare alcunché ma solo mettersi in ascolto della città.

Gabriele Basilico – Ritratti di fabbriche, 1978-80
Basilico racconta la città attraverso l’oggettività delle forme geometriche volute e pensate dall’uomo, rappresentando il reale con una particolare enfasi sul minimalismo dei volumi e sull’articolazione degli spazi. La rigorosa orchestrazione architettonica di forme e spazio, descritta con minuziosa impassibilità, è l’assoluta protagonista di questa fotografia, che rappresenta la silenziosa contemplazione di un ambiente claustrofobico e monumentale dove l’uomo, artefice e costruttore di uno spazio antropizzato che contiene una storia e un vissuto e che continua a parlare di lui, è ormai completamente assente da questa metafisica veduta.

Gabriele Basilico, Torre Diamante in costruzione Milano, 2010-12
Le città raccontano molto di chi le abita e le architetture sono esse stesse vive, infatti Basilico dirà:
“Vedo la città come qualcosa di vivo, come un organismo che respira, come un grande corpo in trasformazione”.
As you approach Architecture photography and Minimalism, a tribute to Gabriele Basilico is due.
“The photographer must work on the distance, take appropriate measures, find equilibrium from somewhere to somewhere else, rearrange the space and eventually search the possible sense of that place”.
Basilicos’s images are characterized by a strong composition setting which on one hand clearly identifies his photographic style and on the other allows the soul of the city to come alive and perceivable. Long depth-of-field framing images taken in cities where Basilico have been working for all his life, keep striking our eyes and coming to mind.
Looking at the huge cotemporary metropolises, being unable to reflect them precisely in their whole, Basilico’s aim is that of listen to the heart of the city rather than trying to explain anything. Basilico is telling us the story of the city using the language of man-made geometric shapes. Through his images he represents the real urban scape with a strong minimalistic approach, treating volumes and spaces.

Gabriele Basilico – Immagini
The rigorous architectural composition, perfectly balancing shapes and spaces is a master in his photographical artwork, which mainly represents a quiet contemplation of the man-made urban surrounding where the human element is completely missing. Cities tell us much about their inhabitants, the architecture of the city itself is alive and telling us something about them. Later on Basilico will state:
“I see the city as somenthing alive, as a brething body, continously evolving.”
Fotografia – Il nuovo cassetto – Gabriele Basilico
Unicredit Pavillion – Ascolto il tuo cuore, città
La ricerca, Loescher Editoriale – Gabriele Basilico e il respiro della città
L’ha ribloggato su ArchiMinimal.