6 Aprile 2017 By artevitae

Frida Kahlo, il corpo fragile di una donna forte.

Frida Kahlo, è la grande pittrice messicana, assoluta protagonista dell’arte del Novecento, capace di trasformare il dolore fisico e psichico in una bruciante passione per la vita, comunicata in tutta la sua opera.

di Debora Focarino

Dovendo aspettare sino a Febbraio 2018 per poter ammirare ancora una volta i capolavori di questa artista che verranno esposti al Mudec di Milano, in uno dei miei ultimi pomeriggi in libreria ho scovato un volumetto interessante su Frida Kahlo.

Lei è in assoluto una delle mie artiste preferite e potrei dire di avere su señora Kahlo quasi una bibliografia completa. Ma questo mi mancava e così non me lo sono fatto sfuggire: Frida Kahlo Arte Amore Rivoluzione di Stefania Bonura.

Frida è molto amata dal pubblico dell’arte e non solo, perché i suoi dipinti straordinari raccontano la realtà sofferta di una donna dal corpo martoriato ma dallo spirito indipendente, passionale, forte e più che mai coraggioso. Nulla è stato regalato a questa artista, anzi, le difficoltà iniziano a tenerissima età con una poliomielite o disrafismo spinale che lascia la prima cicatrice sul giovane corpicino da bambina.

Dopo mesi costretta a letto, la gamba destra aveva subito visibili danni tanto che il nomignolo “Frida gamba di legno” l’accompagna per tutta l’infanzia.

Ciò che definitivamente segnerà la sua vita sarà un grave incidente con l’autobus su cui viaggiava un pomeriggio: l’impatto fortissimo con un tram la scaraventa sull’asfalto e viene impalata dal corrimano dell’autobus diventato un tubo di metallo vagante, rendendola una ballerina di un carillon immobile sul suo asse. Sopravvive, col ventre squarciato, fratture a vertebre, bacino, costole, spalla e ferite gravi a gamba e piede.

Frida Kahlo – L’incidente

È a questo punto che i genitori di Frida costruiscono intorno al suo letto una sorta di cavalletto, le regalano colori e tele e la spingono ad incrementare il suo amore per l’arte e il disegno, già in lei presente da tempo, evolvendo in pittura.

Frida Kahlo fotografata a letto

Si troverà spesso a lavorare a letto. Nella sua breve vita subirà 32 operazioni chirurgiche. Sarà ingessata, immobilizzata sulla sedia a rotelle e a letto. Dipingerà quella che è la sua realtà, intima, all’interno di mura chiuse, imprigionata in un vortice di dolori e sofferenze, trovando pace ed esorcizzando paura e pena usando i colori del suo adorato Messico sulla tela.

Frida Kahlo al lavoro

Frida Kahlo con lo specchio

Totalmente autodidatta Frida produce sempre per se stessa, fino a quando inizia a chiedersi se è in grado di poter dipingere per professione, se davvero può definirsi un’ artista. È qui che entra nella sua vita l’uomo che porterà il secondo grande cambiamento in lei Diego Rivera.

In vita mia mi sono capitati due incidenti gravi. Il primo quando un tram mi ha messa al tappeto. L’altro è Diego.

Muralista, grande e grosso come le opere monumentali che realizzava, famoso, determinato e politicamente attivo, artista molto più grande di lei, sciupa femmine e inguaribile playboy, Diego sarà il grande amore di Frida e lei sarà l’unica, tra le tante, per lui.

Il panzon e la sua chiquitita preciosa vennero soprannominati la colomba e l’elefante. Così diversi fisicamente e caratterialmente ma anime affini, l’uno in continua urgenza dell’altra, le loro vite saranno segnate dall’arte e dal loro reciproco amore. Un amore altalenante, passionale, fatto di andate e ritorni con intermezzi di amanti e amori differenti da parte di entrambi, ma mai lontani, mai dimenticati, sposati addirittura due volte.

Oltre a Diego e al dolore, l’unica altra certezza della vita di Frida sarà la pittura, amica, confidente, capace di farla sentire meno sola, capace di aiutarla ad esternare angosce, paure, traumi. Riversa sulla tela tutto, le operazioni, i due aborti, l’abbandono di Diego, i tradimenti, le nuove città e la lontananza dal suo amato Messico.

Tutta la vita dell’artista, i suoi sentimenti e stati d’animo, vengono descritti e raccontati in opere di piccole dimensioni, caratterizzate da colori accesi e da un tratto deciso ma fluido. Con una semplicità di espressione che rende immediato il messaggio, crea assoluta empatia e smuove nel nostro profondo emozioni e reminiscenze sopite.

Di una bellezza non convenzionale, Frida Kahlo è carismatica, ironica, coraggiosa e caparbia. Una pittrice per istinto che non può essere etichettata all’interno di una corrente o di un periodo. Come tutti gli artisti straordinari la sua arte è a sè, nonostante il poeta saggista surrealista André Breton la definisse “una surrealista creatasi con le proprie mani“, oggi per noi la pittura della Kahlo non è paragonabile a null’altro per intensità, tratto, iconografia ed emotività intrinseca in ogni suo lavoro.

Frida Khalo – I ritratti

Frida Kahlo 1907-1954

Prima di morire realizzò il suo sogno più grande, una personale nella sua città natale in Messico alla quale si presentò in un letto, pur di essere presente. Muore nel 1954 a 47 anni di embolia polmonare, dopo l’amputazione della gamba destra.

Una donna straordinaria che non ci ha lasciato in eredità solo i suoi dipinti straordinari, ma anche l’ispirazione e l’insegnamento per vivere in maniera piena la vita, lottando, affrontando con coraggio le difficoltà più dolorose e limitanti.

Guardando lei, la sua vita e ciò che ha creato si evince forza, amore, determinazione, voglia di vivere e capacità di vedere il bello e il buono in ogni cosa … una donna dallo spirito guerriero, ma dal corpo troppo fragile.

 

Note biografiche sull’autrice

Debora Focarino nasce a Milano nel settembre del 1979,  dove tutt’ora vive. La passione per l’arte e la pittura l’accompagna da tutta la vita ed è una costante così radicata che ne ha fatto un mestiere. Diplomatasi all’Accademia Italiana del Restauro e conseguito il titolo post biennio specialistico in restauro tele,tavole e ceramica;  inizia il suo percorso lavorativo frequentando i più importanti Atelier milanesi.

Arriva il momento in cui decide di aprire il proprio laboratorio e contestualmente inizia il percorso di studi per diventare Perito d’arte, raggiungendo con successo lo scopo effettuando l’esame nel 2009 ed entrando a pieno titolo nelle liste degli esperti del Collegio Lombardo Periti Esperti Consulenti, collaborando anche col Tribunale di Milano.  

La sua formazione ibrida a metà tra il tecnico restauratore e il perito storico dell’arte, la rende una professionista completa e competente; nonostante ciò non smette mai di aggiornarsi, studiare e affrontare nuove sfide perché c’è sempre qualcosa in più da fare, capire, conoscere per continuare a godere della meraviglia delle cose.

deborafocarino@yahoo.it

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