La fotografia in 8 mm di Claudio Manenti per la metropolitana milanese
Quasi un anno fa, il Comune di Milano indice il concorso Vestizione delle cesate di cantiere per decorare i pannelli fonoassorbenti del cantiere della quarta linea della Metropolitana Milanese al quale partecipa Claudio Manenti, fotografo amante del fish eye, con il suo progetto fotografico Milano in 8 mm.
di Rita Manganello
Una città che si è risvegliata da circa un decennio all’insegna della modernità, dell’organizzazione e della vivibilità. Un cambio di rotta rispetto a un passato di stagnazione in molti ambiti, compreso quello di cui parlerò in questo articolo.
La presenza di cantieri di vaste proporzioni, si sa, crea disagio per i cittadini già molto provati dall’intensità dell traffico e qui mi riferisco alla costruzione della M4; al termine dei lavori della cosiddetta linea blu, la città potrà godere di un servizio di trasporti incrementato (cinque linee in tutto, la quinta già operativa dal 2013).
Quindi per “alleggerire” le aree di cantiere occupate da macchinari che soffocano l’ambiente con la loro mastodontica presenza, l’amministrazione comunale invita vari soggetti, fra cui privati, a presentare progetti creativi per l’abbellimento delle cesate costituite da pannelli fonoassorbenti; parte il concorso Vestizione delle cesate di cantiere, al quale partecipa Claudio Manenti, fotografo amante del fish eye, l’ottica estrema creata per chi se la sente di osare.
Per i cantieri della M4 sono previste tre forme di allestimento: una dedicata alla comunicazione istituzionale, una destinata alla comunicazione commerciale locale e un’altra – particolarmente estesa e diversificata – destinata a interventi creativi realizzati direttamente dai cittadini o realtà locali. Per questa terza forma di allestimento, viene lanciato un concorso specifico. Lo scopo è realizzare un’azione creativa e partecipata lungo la tratta di cantiere, utilizzando tutti i possibili linguaggi espressivi. (Dal bando di concorso).
In particolare, le caratteristiche premianti per la selezione dei progetti, dal punto di vista dei contenuti, sono:
- espressione dei valori e dell’identità del contesto locale in cui l’allestimento si pone come richiamo alla memoria storica dei luoghi e ai cambiamenti sociali e urbani significativi in atto;
- temi riconducibili allo sviluppo della città di Milano, con particolare riferimento ai trasporti e alla mobilità di persone, cose e servizi.
Claudio Manenti ha una spiccata predilezione per l’8 mm., l’ottica fissa montata sulla fotocamera con la quale si diletta a ritrarre i luoghi della città, verso i quali nutre un affetto da buon milanese fiducioso e attivamente inserito nell’assetto metropolitano. Scatti ben congegnati per armonizzare il mezzo con il soggetto ritratto: questo tipo di fotografia deformante gli spazi che sono ripresi, prevede la competenza necessaria del fotografo per conciliare la parte ludica insita nel genere senza penalizzare il risultato. Quanto detto è rintracciabile nelle immagini di Claudio Manenti, il quale sceglie l’area di cantiere di viale Argonne per l’allestimento delle sue immagini.
L’ ottica 8 mm è utile a rappresentare al meglio il mio stile, creando immagini molto grafiche e descrittive che rispecchiano scrupolosamente la mia passione di grafico pubblicitario. Il mio intento è di fornire allo spettatore nuove interpretazioni e nuove prospettive di Milano, in modo che sia accompagnato in un viaggio che, sebbene virtuale, costituisce una nuova visione insolita e affascinante.
Claudio Manenti.
Quindi il suo intento è quello di stravolgere la nostra idea visiva di città racchiusa in una geometria rassicurante, quella che appare ai nostri occhi e alla quale siamo abituati. Claudio ci mostra una Milano inusuale, fatta di prospettive desuete che “trasformano” il già noto in qualcosa di inedito. L’immagine finale sarà una variazione sul tema, una riscoperta.
L’autore ha partecipato al concorso indetto dalla municipalità ed è entrato nel novero dei creativi selezionati da una giuria mista costituita da Comune di Milano e M4. I bozzetti dei partecipanti sono stati esposti alla Triennale e in quell’occasione i cittadini hanno potuto esprimere le proprie preferenze, come contributo democratico dal basso.
Ora le sue foto belle tondeggianti ornano le cesate del cantiere in viale Argonne, regalando un po’ sollievo, almeno per gli occhi di chi passa in una zona sventrata dagli scavi. L’instancabile Manenti ha qualcos’altro in mente e ne verremo sicuramente a conoscenza. Intanto salutiamo il nostro autore con una rassegna di fotografie relative al progetto Vestizione delle cesate.
Note biografiche sull’autrice
Rita è milanese di nascita, amante della fotografia e del cinema da quando ha memoria. Dopo gli studi classici e la Scuola di Giornalismo, ha lavorato in società multinazionali di primaria importanza nell’area della comunicazione e delle risorse umane, maturando un profilo professionale che le consente, oggi, di avere uno sguardo aperto alla contemporaneità. Giunta a fine carriera torna a dedicarsi alle passioni di un tempo fra cui la fotografia, il cinema, l’arte e la letteratura. Alterna l’attività di esplorazione fotografica a quella redazionale. Si occupa di lettura dell’immagine per i colleghi fotografi e scrive per la rivista online Note Fotografiche.