Cristiana Zamboni, un viaggio tra arte e interior design
ArteVitae oggi accende i riflettori su Cristiana Zamboni, interior designer milanese, che da settembre arricchirà impreziosendola, grazie alle sue competenze, la già ben strutturata squadra della nostra redazione. Vi presenteremo allora oggi, con questo articolo introduttivo, questa nuova preziosa risorsa, inquadrandola rispetto ai suoi lavori, la sua filosofia e la sua particolare dedizione all’arte e a tutto ciò che le ruota intorno.
di Luigi Coluccia
Cristiana nasce a Milano nel giugno del 1969, frequenta il liceo artistico di Bergamo diplomandosi nel 1987, frequenta poi l’istituto d’arti grafiche e figurative San Calimero a Milano ed ottiene col massimo dei voti la qualifica di Grafica Pubblicitaria nel 1992. Collabora successivamente con alcuni studi per la progettazione e realizzazione di quadri d’ arredamento. Contemporaneamente lavora come free-lance presso studi di grafica per la progettazione di cartelloni pubblicitari e libri per bambini. Vengono pubblicate due sue pubblicità sul Corriere della Sera in occasione dello Smau nel 1992.
Si specializza nella creazione di quadri d’arredo che grazie ad uno studio preventivo ed accurato dello spazio in cui si andranno ad inserire, creano con esso un’armonia tridimensionale tra le geometrie ambientali e le loro forme morbide e sinuose. Attualmente collabora come free-lance con studi di progettazione d’interni per la creazione di complementi d’arredo artistici e per la creazione di quadri d’arredo. Fino al 2016 scrive per la rivista on line YouManDesign4NR articoli d’approfondimento sul design italiano.
La sua passione per l’arte viene da lontano, Cristiana c’è probabilmente nata. Da bambina dipingeva ovunque e con qualunque cosa le capitasse a tiro. “Quando ero bambina mi ricordo l’imbarazzo dei miei genitori in occasione della visita di qualcuno a casa nostra: ogni centimetro di muro fino ad un’altezza di un metro, era completamente disegnato, in qualsiasi camera anche in bagno!” E’ sempre stato questo un bisogno forse, che poi con l’età si è trasformato in passione.
Dice: ”Non posso stare senza dipingere, mai, sono capace di rinunciare alle vacanze se non posso portarmi cavalletto e pennelli, è quasi terapeutico. Quando dipingo o disegno rinasco completamente, tutto passa, tutto si dissolve: passato, presente e futuro”. Continua: ”A volte mi rendo conto di poter sembrare morbosa a chi non ha mai provato una passione così forte, ma è una cosa con cui ci nasci, ti regala emozioni e sensazioni che solo le grandi passioni possono donarti”.
L’interior design è da sempre un campo d’applicazione che abbiamo cercato di perseguire, prima a livello fotografico poi editoriale con le attività del Blog. Mi sono imbattuto in Cristiana quasi casualmente, ma fin da subito si è stabilita una ottima relazione d’intesa che ci ha permesso di porre le basi per quella che credo possa essere una ottima collaborazione che partirà a settembre con la riapertura del palinsesto autunnale.
Sono rimasto affascinato dalla visione che Cristiana ha del suo lavoro e delle sue opere, delle quali afferma: “Sono caratterizzate da una ricerca continua, non tanto della sensibilità e della parte più aurea dell’essere umano, quanto piuttosto del continuo tentativo di far comprendere all’osservatore quello che il genere umano sta perdendo con il suo comportamento, sempre portato ad anteporre l’egoismo e la superficialità del vivere sociale rispetto al valore della collettività. Coinquilino passivo del brutto, abituato alla sofferenza ed alla violenza tanto da non rimanerne più sconvolto. Sono essenzialmente opere contro l’individualismo, che utilizzano quello che per me è ll miglior mezzo di comunicazione, o quantomeno quello a me più congeniale, il disegno”.
Le opere di Cristiana danno l’impressione di rimanere senza equilibrio, giocano con le prospettive ed i tagli di visione, con soggetti umani che richiamano la parte meno umana di noi, la più nascosta e assopita, la sensibilità. Aggiunge: “In un’unica opera alterno varie visioni cioè un elemento figurativo verticale su uno sfondo orizzontale, soggetti stranamente realizzati e sereni in uno sfondo controverso ed in tempesta”.
Con la sua arte trasmette emozioni, sensazioni. E’ il mezzo attraverso il quale ci dà l’esatta visione che lei ha e percepisce della realtà che la circonda, cercando di occuparsi anche di temi attuali. Ci sono ad esempio opere come “la nostra società” e “la società che verrà”, opere astratte, in cui cerca di far comprendere la situazione attuale e ciò che secondo il suo sentire sarà la sua deriva.
I suoi lavori uniscono più piani di prospettiva reale fino a creare una realtà irreale; una figura reale in uno sfondo irreale. Della tecnica con cui li realizza dice: ”L’uso della tecnica piatta in contrasto-contatto con la tecnica del bassorilievo dà all’anima e alla sensibilità quelle prerogative tattili che in realtà non hanno. Noi viviamo e ci immedesimiamo con ciò che conosciamo e vediamo. Allo stesso modo quando tocchiamo l’opera con la mano riusciamo a dare consistenza all’anima, sentendola vera. Uso più tecniche, perché una sola non mi basta mai, acrilico, olio, gesso, smalto e grafite si possono trovare sulla stessa tela insieme ma senza mai confondersi. Nelle mie opere c’è il richiamo alla società contemporanea: le persone posso convivere armoniosamente senza distinzione di etnie o religioni o culture come le diverse tecniche adottate sulle mei tele, completandosi e creando un quadro finale arricchito dalle caratteristiche di tutti. Insieme creano un’opera”.
Se le chiedeste cos’è l’arte per lei, vi sentireste rispondere: ”Hai presente quando arriva la primavera e corri nei campi immersa nel profumo di lavanda? Oppure quando rientri in casa la sera durante le due settimane prima del Natale? Credo che sia nata con l’amore per la creatività e la voglia di disegnare. E’ diventata una necessità fisica, come dormire o mangiare”.
“Ogni volta che dipingo – aggiunge – ho paura, paura di non essere all’altezza del progetto che ho nella mia mente, paura di non riuscire ad emozionarmi ed emozionare, paura di non riuscire a comunicare. Poi una volta iniziato a lavorare, tutto cambia, diventa una sfida, a volte una lotta sofferta. In conclusione l’arte è il mio pensiero, la mia mano è la mia emozione e di questo ne faccio vita e linfa per comunicare attraverso il mio mondo emozionale ciò che vorrei fosse il mondo reale.
Sicuramente è anche per tutti questi aspetti che Cristiana mi è piaciuta fin da subito, per l’umiltà con cui si pone di fronte al momento creativo, ma soprattutto per questo suo essere appassionata e completamente assorta nella sua dimensione artistica. Allo stesso modo, speriamo possiate cominciare ad apprezzarla anche voi, che siete i nostri lettori e la nostra forza.
Gallery Cristiana Zamboni
Riferimenti dell’autrice
e-mail: crizamboni@hotmail.it