Il lago, la storia e la libertà fanno di Como una città indimenticabile… Protagonista oggi nella rubrica “Sì, viaggiare” curata da Valentina Fenu per ArteVitae.
di Valentina Fenu

“Niente nell’universo può essere paragonato al fascino di questi giorni brucianti d’estate passati su questo lago […] quello di Como così voluttuoso, quello che va verso Lecco così pieno di austerità: aspetti sublimi e graziosi.”
Nella celebre “Certosa di Parma”, Stendhal descrisse così il lago di Como, tanto ne restò incantato. E – in tutta franchezza – non si stenta a dar lui torto.
Como è una di quelle città che spiazza: si lascia guardare e fa innamorare; in un solo minuto la sua bellezza ingombrante coinvolge tutti i sensi e resta dentro l’anima per sempre.
Orgogliosamente adagiata sul Lario, uno dei laghi più belli del mondo, Como è una città di origine medievale – nata nel I° secolo – il cui centro (con pianta di forma quadrata, tipica del castrum romano) è cinto da mura romaniche ancora intatte per il 70%. Potrete accedervi anche da una delle porte rimaste issate, Porta Torre.
Difficile tracciare un percorso sequenziale e ordinato per scoprire questa città fantastica, il cui richiamo del lago è presente in ogni angolo. Sicuramente passeggiando a piedi nel cuore pulsante di Como, potrete visitare la Cattedrale (comunemente chiamata Duomo) collocata nell’omonima piazza: essa è riconosciuta come l’ultima cattedrale gotica costruita in Italia ed è la terza più grande della Lombardia dopo il Duomo di Milano e la Certosa di Pavia.
Accanto, troverete il Broletto (sede istituzionale) e la Torre civica.
Cammina, cammina troverete anche la bellissima chiesa di San Fedele, splendidamente incastonata nella piazza dedicata allo stesso santo; essa conserva un alone di magia e fascino nella struggente semplicità della facciata romanica che si sporge su un piazzale in ciottoli dove chissà quanti passi, storie e misteri si sono svelati! Pensate che proprio qui, un tempo, aveva luogo l’antico mercato del grano.
Imperdibile un giro in piazza Verdi, dove vedrete il celebre Teatro in stile neoclassico e Palazzo Terragni, ex Casa del Fascio, emblema nazionale dell’architettura razionalista.
E il lago? Beh… È il fulcro di ogni cosa!
Da non perdere il chilometro della conoscenza, percorso pedonale lungo le rive nord del lago, che unisce i parchi (e la visita) di tre delle ville belle epoque più importanti di Como: Villa Olmo, Villa del Grumello e Villa Sucota. Da vedere anche il Tempio voltiano, dedicato al genio cittadino Alessandro Volta, letteralmente affacciato sul lago e Villa Geno, ubicata sulla riva opposta al chilometro della conoscenza. Su questo lato del lago, potrete anche prendere la funicolare per Brunate (piccolo paesino sulle colline moreniche che cingono il lago) dove il panorama sulla città è davvero mozzafiato.
Non perdete inoltre i diversi musei che la città propone: il Museo della Seta che racconta molto delle origini di Como, il Museo Rivarossi (storico marchio dei trenini in miniatura) e il Museo storico dedicato a Garibaldi. Deliziosa anche la Pinacoteca e sorprendenti le terme romaniche.
Un’idea in più: nel 2015, sulla diga foranea è stata posata la scultura “Life Electric” dell’archistar internazionale Daniel Libeskind, non tra poche polemiche. Da un lato, i conservatori che vedevano di cattivo occhio un’opera così eccentrica e moderna e dall’altro, gli avanguardisti che ne sono rimasti assolutamente estasiati. Fatevi un giretto: avrete la sensazione di camminare sull’acqua!
Como può apparire allo sguardo disattento come una città snob, forse un po’ conseguenza anche della vicinanza con la Svizzera. Ma per chi ha voglia di conoscerla davvero, può regalare emozioni indescrivibili al tramonto, quando il sole si adagia all’orizzonte e culla la Spina Verde, le fontane e il cuore.
Provate a prendere un gelato e sedervi sulle panchine del parco di Villa Olmo a gustarlo: vi sembrerà di respirare l’aria di tutte le epoche e l’infinita bellezza che hanno reso questa città protagonista di dolci pensieri di Verdi, Stendhal, Robin Williams, Manzoni e molti altri.
Super dritta: a Natale è vietato perdere la città dei balocchi con giochi di luci proiettate, mercatini e pista di pattinaggio su ghiaccio. Un’esperienza per grandi e piccini. 
Valentina Fenu – Classe 1985, nata “in quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno” – ma con chiare origini sarde – ama da sempre arte e letteratura. Laureata in scienze della comunicazione, ha collaborato per passione con la webzine Lobodilattice – dopo diversi anni di carta stampata – e quotidianamente cura la sua pagina Facebook in cui parla di letteratura, vita e emozioni. “Due di uno” è il suo primo romanzo pubblicato da Edizioni del Faro nel 2014.
Le immagini di questo articolo sono coperte dal diritto d’autore e sono state gentilmente concesse da Valentina Fenu© ad ArteVitae per la realizzazione di questo articolo. Ove non specificato, le foto sono state prese, a titolo esplicativo, e possono essere soggette a copyright. L’uso delle immagini è a scopo divulgativo. L’intento di questo blog è solo didattico e informativo.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati