Cinema e Letteratura con Gabriella Maldini, nuova editor di Artevitae
ArteVitae vi presenta oggi Gabriella Maldini, nuova editor del blog che scriverà per le sezioni Cinema e Letteratura.
di Gabriella Maldini
Social a parte, questo è il primo Blog vero su cui comincio a scrivere. Per rompere il ghiaccio voglio salutare tutti e ringraziare ancora Alessandra Bettoni per avermi proposto di salire a bordo.
Quando la passione per la scrittura mi ha conquistato The game neanche esisteva. un paio di diplomi e qualche vita dopo, eccomi qui dove, da oggi, mi impegnerò al massimo per trasmettervi tutta la passione per ciò che amo di più: cinema e letteratura. Si vede che era destino che questo fosse un anno speciale, pieno di novità emozionanti. lo scorso maggio infatti è uscito il mio primo libro, ‘I narratori della modernità’, un saggio dedicato a Balzac, Flaubert, Zola e Maupassant come quei grandi padri della letteratura che per primi hanno colto la nascita del mondo moderno.

I narratori della modernità, edizioni CartaCanta
Perché proprio questi autori?
Perché parlano di noi, del nostro oggi. Sono i primi testimoni della nascita di quel mondo moderno in cui siamo immersi ancora più che mai. Leggere le loro opere vuol dire guardarci allo specchio, divenire consapevoli della nostra condizione, sul piano sociale, economico ed esistenziale.
Marx diceva che per capire il capitalismo bisognava leggere Balzac. E’ vero?
Certo. Balzac è stato il primo a cogliere l’essenza della dinamica capitalistica e a raccontarla attraverso la letteratura. Ognuno di questi autori scandaglia un aspetto della modernità che ancora ci contraddistingue: Balzac il culto devastante del denaro e del profitto, Flaubert la trappola del desiderio e il destino ineluttabile della mediocrità, Zola i meccanismi feroci del sistema consumistico e dei nuovi astratti capitali finanziari, Maupassant il dramma della solitudine e dell’alienazione dell’individuo.
C’è una parola che, più di altre, incarni la modernità?
Eccome. E’ la parola desiderio, che di per sé è una forza positiva, una spinta vitale che ci fa muovere; ma questi autori sanno vedere più lontano e più in profondità e ne colgono la zona d’ombra, il volto distruttivo. Quello della modernità è un desiderio che non ha nome, il desiderio di qualcosa di diverso, di ciò che non si possiede, del luogo in cui non si è. E’ il prodotto e la causa dell’insoddisfazione di sé, a sua volta frutto di un sistema basato unicamente sul consumo, sulla distrazione, sulla velocità.
Il desiderio è l’abisso più invisibile e più seducente della modernità. E’ ciò che ci fa sentire vivi e allo stesso tempo ci uccide. L’esempio letterario più dirompente è la Madame Bovary di Flaubert.
Qual è la donna moderna che ci raccontano questi autori?
E’ uno dei temi più affascinanti. La donna diventa protagonista assoluta della modernità, ma in modo controverso. La società dei consumi favorisce l’emancipazione femminile ma solo per asservirla al mercato, il cui supremo obiettivo è creare sempre nuovi consumi. Per secoli la donna è stata relegata all’ambito domestico, esclusa da tutto ciò che non fossero la cura della casa e dei figli. Per questo è la preda perfetta della noia e della frustrazione, i moventi infallibili del sistema consumistico.
La donna è la vittima perfetta del desiderio che – ammonisce Flaubert – ‘è una trappola.’
Questi autori cosa possono dire, in particolare, ai giovani?
Di fare attenzione alla manipolazione dei media, che è invisibile e onnipresente, anche quando pensiamo di essere liberi. Nell’800 esistevano solo i giornali cartacei ma questi autori avevano già capito l’immenso e pericoloso potere della comunicazione. Nei loro romanzi e racconti ci svelano i meccanismi nascosti dell’informazione, i sui veri scopi politici ed economici.

Gabriella Maldini
I nostri appuntamenti sono tanti! La rubrica di partenza sarà Il cinema e la sua anima, la donna, dove incontreremo le figure femminili più affascinanti e indimenticabili della storia del cinema. Continueremo con Seconda visione, un altro spazio dedicato al cinema in cui proporrò una scelta di film del passato, più o meno lontano, che ancora hanno qualcosa da raccontarci. E infine, Manutenzione straordinaria, una rubrica che nasce da uno sguardo provocatorio sul nostro tempo così complesso e in cui proporrò un kit rigorosamente non politicamente corretto per la manutenzione straordinaria di cui abbiamo più urgenza, quella del pensiero, della nostra interiorità, ‘luoghi’ indispensabili a una vita vera.
Note biografiche sull’autrice
Nata a Forlì nel 1970, dopo il diploma al liceo classico si è laureata in Giurisprudenza presso l’Università di Bologna. Ha svolto un Master in Comunicazione a Roma e Milano, poi un corso di Racconto e Romanzo e uno di Sceneggiatura cinematografica alla Scuola Holden di Torino. E’ docente di cinema e letteratura e ha diverse collaborazioni in atto, fra cui quella con l’Università Aperta di Imola, la libreria Mondadori di Forlì e le scuole medie per le quali sta portando avanti un progetto didattico che coinvolge i ragazzi delle classi terze in una ‘lezione cinematografica’ sul rapporto umano e formativo che unisce allievo e insegnante. Da pochi mesi è uscito il suo primo libro, edito da CartaCanta, dal titolo ‘I narratori della modernità’, un saggio di letteratura francese dedicato a Balzac, Flaubert, Zola e Maupassant, come quei grandi padri della letteratura che per primi hanno colto la nascita del mondo moderno. Per ArteVitae scrive nella sezione Cinema e TV.