Castelsardo: un borgo sospeso tra mare, terra e tradizione
Castelsardo è l’incantevole borgo protagonista della rubrica “Sì, viaggiare”, curata da Valentina Fenu per ArteVitae.
di Valentina Fenu
Un castello svetta su di un promontorio a picco sul mare: cielo, terra e acqua; il vento – spesso – fa da cornice. Quello che percepite nello stomaco è qualcosa di ancestrale, innato; talmente è devastante la bellezza di questo luogo, che vi sentite spaesati. Forse increduli. Probabilmente vi date un pizzicotto per svegliarvi da questo sogno, dove tradizioni, paesaggio, leggende, panorama e storia si fondono; ma è tutto vero: questa è Castelsardo, dove la meraviglia ha scordato la misura.
Castelsardo è un paese incantevole in provincia di Sassari, posto nel territorio dell’Anglona, al nord della Sardegna. Affacciato sul golfo dell’Asinara verso il mare e sull’entroterra collinare dalla parte opposta, il borgo è tra i più belli d’Italia. E’ stato insignito anche del riconoscimento di “Uno dei borghi più belli d’Europa” e mai epiteto fu più azzeccato: un crogiuolo di viette di pietra si srotola, abbracciando il promontorio che sale su su su, sino al cielo e – un passo prima – sino al castello che fu edificato nel 1200 ad opera dei Doria, famiglia nobile genovese, tanto che dapprima il paese si chiamò Castel genovese e solo in seguito, dopo avvicendamenti di popoli (quali Fenici e Romani ad esempio) divenne Castelsardo.
Castelsardo ha origini antichissime, ben radicate nella preistoria: le domo de janas (letteralmente “case delle fate”) che sorgono nelle campagne appena fuori dal centro e i nuraghe ne attestano la anzianità: visitare questi luoghi è un’esperienza magica poiché raccorda anima e mondo sulla medesima frequenza, in un sentimento tribale e antico. In realtà, è proprio Castelsardo che trasmette questa ricongiunzione, forse anche grazie al fatto che – per via della posizione strategica e azzeccata – il paese non ha mai subito attacchi e distruzioni, pertanto propone intatte le testimonianze della storia che ivi ha avuto luogo.
È un piacere pertanto scoprirne angoli e meandri a piedi, dove da ogni angolazione si può apprezzare un paesaggio e una leggenda differenti; spettacolare vedere le donne anziane che, fuori dall’uscio, intrecciano cestini di vimini seguendo il metodo tradizionale o ancora perdersi tra le botteghe artigiane di sughero, corallo e dolcetti succulenti come i papassinos.
Per gli amanti della storia, la visita interna del castello regala un tassello di conoscenza in più e ospita il Museo dell’intreccio Mediterraneo, che ripercorre la costruzione e la vita del borgo dal nulla ad oggi. Interessanti da vedere anche l’Oratorio di Santa Croce, sospeso tra culti sacri e profani, e la cattedrale.
Inutile poi dire che il mare… Beh, lascia intontiti dalla meraviglia: acque cristalline che si muovono leggermente con la brezza o che – col forte maestrale di certi giorni – si gonfiano sino a superare la banchina del porto di Frigiano, dominato da una torretta dove ogni mattina i pescatori vendono il pesce fresco. La più celebre spiaggia cittadina è la Marinedda, piccola e raccolta, posta ai “piedi” del promontorio; poco distante, a due chilometri, la località Lu Bagnu (facente parte del comune) ospita invece tre diverse spiagge per offrire agli amanti del relax, del nuoto e della natura, ambientazioni assolutamente incredibili.
Non si può perdere inoltre un giro alla roccia dell’elefante, così chiamata grazie alla sua forma, ottenuta nel tempo col processo di erosione del vento. E, dulcis in fundo, da assaggiare la cucina tipica locale, proposta nei localini del centro storico in un tripudio di sapori che accordano terra e mare, le due anime semplici – e per questo immense – del luogo, che ben traboccano anche dagli occhi dolci e fieri di chi vi abita.
Ajò… Si parte!
Note biografiche sull’autrice
Valentina Fenu – Classe 1985, nata “in quel ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno” – ma con chiare origini sarde – ama da sempre arte e letteratura. Laureata in scienze della comunicazione, ha collaborato per passione con la webzine Lobodilattice – dopo diversi anni di carta stampata – e quotidianamente cura la sua pagina Facebook in cui parla di letteratura, vita e emozioni. “Due di uno” è il suo primo romanzo pubblicato da Edizioni del Faro nel 2014. Valentina Fenu – Facebook
Tutte le immagini di questo articolo sono coperte dal diritto d’autore e sono state gentilmente concesse da Valentina Fenu© ad ArteVitae per la realizzazione di questo articolo.