Il Caffè con la psicologa di Virginia Palombi, nuova editor di ArteVitae.
Virginia Palombi è la nuova editor del blog per la sezione Psicologia e Relazioni Umane. Condurrà la rubrica Il caffè con la Psicologa, spazio dedicato alle domande dei lettori.
di Virginia Palombi
Mi chiamo Virginia Palombi, ho 40 anni e vivo da sempre nell’area dei Castelli Romani. Provengo da una famiglia come tante, ma con una particolarità che è molto probabile abbia contribuito in maniera incisiva e determinante a farmi diventare quella che oggi sono.
I miei genitori sono due dipendenti statali ormai in pensione; cronologicamente sono la seconda figlia, ma al tempo stesso ho dovuto essere la prima, la terza ed anche la quarta, insomma l’ultima. Già, perché questo è spesso ciò che accade quando all’interno del nucleo familiare c’è un disabile, nel mio caso un fratello, con un danno cerebrale grave causato da trauma da parto.
Detto tra noi, non è mai stato uno shock tutto questo, per rispondere ad una domanda che nel corso degli anni mi hanno spesso rivolto; io sono nata all’interno di un contesto familiare già così strutturato e quindi ai miei occhi ed al mio cuore assolutamente “normale”, passatemi il termine. Tutto quello che si discostava da questa naturalezza è subentrato successivamente, con il trascorrere del tempo e con l’insorgere della consapevolezza, alimentato dai comprensibili sguardi a volte curiosi, altre volte sprezzanti o ancora impauriti o magari colmi di ammirazione che ho incontrato negli altri.
Tutto questo ha generato in me un bisogno estremo di capire, conoscere, una volontà di superare gli ostacoli, mantenendo un approccio il più possibile positivo, realistico certo, ma sicuramente ricco di energia positiva. Vedere una persona con un severo ritardo mentale e che non parla, riuscire comunque ad entrare in relazione con chiunque e vi posso assicurare che è realmente così, è uno dei più grandi insegnamenti che si possono ricevere. Vedere quella stessa persona non avere pregiudizi e avere la forza e la libertà di mostrarsi per quello che è, è un’altra benedizione con cui sono cresciuta.
Per cercare di dare una struttura più definita a quello che stavo vivendo e di cui mi cibavo giorno dopo giorno, ho scelto di laurearmi in psicologia, appassionandomi sempre di più al grande tema delle “Relazioni Umane” e delle dinamiche che da queste si generano.
Ci sarebbe tanto da dire a tal proposito, ma avremo il tempo per riflettere su tutto; perché nel nostro percorso è esattamente quello che voglio fare con voi lettori, sperando che abbiate la voglia di mettervi in gioco, così come ho fatto io adesso.
Nella rubrica “Il Caffè con la psicologa” esplorerò le molteplici dinamiche relazionali che ci coinvolgono nei diversi ambiti della vita quotidiana. Nel nostro appuntamento mensile lascerò spazio all’interazione con voi lettori, cercando di rispondere alle vostre domande più frequenti. Nessuno vi giudicherà e vi sarà garantito l’anonimato, ma sarà questa per tutti noi un’occasione di confronto e mi auguro anche di crescita.
La scuola ci insegna molte cose, ma non a “star bene” ad essere felici; come mai? Possibile che sia così difficile? O è soltanto che il pensiero dapprima ci imbarazza e subito dopo ci fa incrociare le braccia facendoci pensare: “bel discorso, ma poi nella pratica?”
Mi verrebbe subito da rispondere con semplicità estrema: nella pratica cosa? La pratica di cui tu parli è esattamente quella che stai vivendo in questo momento e questo momento è tuo e soltanto tuo. E’ un concetto banale? Può essere, eppure diventa così difficile applicarlo nella realtà quotidiana. Sono certa che ciascuno di noi sia unico e per essere dei grandi dottori, questo aspetto non va mai trascurato.
Gli psicologi, a livello mondiale, hanno come punto di riferimento un manuale, arrivato alla sua 5^ edizione, che si chiama DSM, all’interno del quale vengono descritti scientificamente tutti i disturbi mentali. Ebbene, è opportuno tenere sempre in considerazione che in ciascuno di noi potrebbe annidarsi un qualcosa che non è stato ancora etichettato, studiato e questo, per quello che mi riguarda, se è vero in ambito patologico è altrettanto vero nella vita di tutti i giorni. Tutti noi possiamo essere delle risorse in primis per noi stessi. Ma ci vuole coraggio, allenamento quotidiano e forza di volontà.
A questo proposito, e se ne avete voglia, potete iniziare fin da subito inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica virginiapalombi@artevitae.it: sarà garantito l’anonimato e potremo discutere di un argomento, un “problema” che vi sta a cuore: proverò insieme con voi a dare la mia chiave di lettura e cercherò di fornirvi degli strumenti pratici per tentare di guardare con occhi diversi quanto vi sta accadendo.
Desidero chiudere con un piccolo passaggio tratto dal libro di Leo Buscaglia “Vivere amare capirsi” che invito tutti voi a leggere:
Abbiamo dimenticato cosa sia guardarsi l’un l’altro, toccarsi, avere una vera vita di relazione, curarsi l’uno dell’altro. Non sorprende se stiamo morendo tutti di solitudine”.
Questo sarà esattamente il nostro punto di partenza.
Note biografiche sull’autrice
Virginia nasce a Roma nel 1978, ma vive stabilmente a Marino, uno dei paesi più apprezzati dei Castelli Romani. Dopo aver frequentato il liceo classico si laurea alla Sapienza in Psicologia Clinica e di Comunità. Già durante il percorso di studi, mostra uno spiccato interesse per le dinamiche relazionali e si avvicina al mondo scolastico, lavorando con bambini dai 3 ai 12 anni con disturbi dell’apprendimento e del comportamento. Parallelamente cerca di alimentare la passione per “l’altro”, conducendo per 4 anni, in due radio romane, un programma di attualità e frequentando per 7 anni un corso di teatro che l’ha portata a calcare palchi anche importanti come per esempio il Ghione di Roma. Oggi lavora in un’azienda romana che da oltre 20 anni si occupa di Customer Care, ricoprendo parte attiva nei processi di selezione e di formazione del personale.
Per ArteVitae scrive nella sezione PSICOLOGIA, esplorando il favoloso e complesso ambito delle Relazioni Umane e cura la rubrica Il caffè con la psicologa, uno spazio vivace e interattivo, tutto dedicato ai lettori, nel quale Virginia risponde alle loro domande.