C’è un buco della serratura dal quale si nota una delle opere più note del mondo. Dov’è quest’imperdibile sorpresa.
Il buco della serratura fa venire in mente immediatamente una porta o un portone, dietro cui si nasconde chissà cosa. Quindi dal buco della serratura si spia ciò che avviene dall’altra parte. Non è un caso che guardare dal buco della serratura non è un gesto particolarmente apprezzato.
È un comportamento da ficcanaso e da persona indiscreta. Ma a volte, guardando dal buco della serratura, si scoprono particolari inattesi e come in questo caso delle vere e proprie sorprese. Quella di cui parliamo è relativa a una della opere di ingegno più note di un grande artista del passato. Vediamo di che si tratta.
Siamo all’Aventino uno dei sette colli della Città eterna. È uno dei luoghi storici di Roma, immerso nel verde e nella pace di ville e parchi. Un luogo silenzioso che contrasta con i rumori delle strade sottostanti. Citato già all’epoca della monarchia, ai tempi del re Anco Marzio, fu abitato prima da plebei e mercanti e poi da patrizi e nobili, in epoca imperiale.
Sull’Aventino si trovano alcune delle chiese paleocristiane più importanti della città: Santa Prisca, Santa Sabina e quella dedicata ai Santi Bonifacio e Alessio. Notevole anche il Giardino degli Aranci, dal quale si gode la vista della città e del Tevere. A due passi troviamo poi il portone d’ingresso della Villa Magistrale, sede istituzionale dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.
Proprio in questo portone c’è il buco della serratura del quale parliamo. File di turisti fanno la coda per poter sbirciare dall’altra parte e ammirare una delle viste più suggestive sulla cupola di San Pietro, disegnata da Michelangelo Buonarroti. Tra una folta siepe di alloro, l’opera michelangiolesca sembra ancora più grande e vicina all’osservatore. Si tratta di un effetto ottico a cannocchiale, realizzato forse da Giovan Battista Piranesi, che fece realizzare il portone del palazzo e risistemò la piazza antistante.
In precedenza, nel giardino interno del palazzo erano sistemati degli alberi che incorniciavano la vista sulla cupola. Fu Piranesi a decidere per le siepi di alloro che creavano l’effetto a cannocchiale. Dal portone, camminando verso la cupola, questa sembra allontanarsi invece che avvinarsi. Un gioco di prospettive che inganna l’occhio umano, visibile anche da altri punti della città.
Il buco della serratura permette di vedere il Vaticano, Roma e l’interno delle villa che gode il diritto di extraterritorialità. Un punto di osservazione unico per ammirare uno dei monumenti più importanti di Roma, più lontano di quello che sembra.
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