8 Marzo 2019 By Luigi Coluccia

Alchimie Emozionali, fotografia e poesia di Giorgio Marra e Ilaria Orabona

Alchimie Emozionali è il nuovo progetto fotografico di Giorgio Marra, realizzato in collaborazione con Ilaria Orabona. Fotografia e Poesia che si fondono e danno vita ad una forte emozione, la cui bellezza non da tregua, non lascia scampo.

Di Luigi Coluccia

Vi racconto oggi di un interessante quanto originale progetto fotografico, Alchimie Emozionali, divenuto anche libro, che Giorgio Marra, autore Urbex, ha realizzato in collaborazione con Ilaria Orabona.

“Alchimie Emozionali” nasce da una mia idea, da un mio desiderio di comunicare andando oltre le semplici immagini cercando di infondere quelle emozioni che io stesso provo forti nei luoghi abbandonati, emozioni che solo chi pratica la fotografia Urbex può comprendere. G.M.

La fotografia Urbex, contrazione di Urban Exploration, si identifica nei lavori di questi moderni “Indiana Jones” che realizzano delle vere e proprie esplorazioni urbane a caccia di quei luoghi dimenticati ed abbandonati delle nostre città. Si introducono all’interno di edifici dismessi, fabbriche abbandonate e luoghi fatiscenti in cui riecheggiano spesso i fasti di una vita passata ed oramai dimenticata. Il loro compito è quindi quello di farli sopravvivere senza dimenticarli, sempre nel massimo rispetto degli stessi. “Prendono solo fotografie e lasciano solo impronte”.

Questo lavoro però, è stato possibile solo grazie alla collaborazione con Ilaria Orabona, che con le sue poesie ha saputo donare fascino ed eleganza ulteriori alle immagini realizzate da Giorgio. Spesso, i progetti più interessanti nascono proprio così, spontaneamente, quasi come fossero li da sempre, semplicemente in attesa del momento propizio per concretizzarsi.

 

Vento,
che ti agiti
tra le crepe dell’oscurità
di una notte come tante,
frastorni le creature che
albergano indolenti
nei meandri di una
coscienza sospesa
tra veglia e realtà.

“Alchimie emozionali” è il frutto di una collaborazione assolutamente improvvisa e fortuita con il fotografo Giorgio Marra, il quale, in maniera del tutto casuale si è imbattuto nella lettura di alcune mie poesie ritenendole in sintonia con quanto da lui immortalato con la sua macchina fotografica – dice Ilaria.

Le mie poesie sembrano risultare il completamento, tradotto in versi, di quanto Giorgio ha reso immagine. In effetti gli scenari che lo hanno attratto risultano inquietanti per il silenzio a cui rimandano, ma sono carichi di significato, in quanto portatori di una realtà che sembra in apparenza destinata all’oblio, ma in realtà animata da un vibrante desiderio di comunicare un passato che lacera l’animo umano. Le mie parole, allo stesso modo, sono una summa di concezioni esistenziali sulla vita, sull’uomo, che vogliono andare oltre l’effimero, per afferrare ciò che più di occulto, angosciante, oscuro, si cela dietro ogni aspetto legato al mondo in cui viviamo. I.O.

Così, dopo averla seguita da lontano, leggendo i suoi post e le sue poesie, Giorgio decide di contattarla. Le spiega il progetto, l’idea che c’è dietro e la invita a prendere visione di alcune sue fotografie. Ilaria inizialmente è spiazzata dalla proposta di Giorgio, ma accetta comunque di buon grado, spinta dalla curiosità e dalla voglia di fare una nuova esperienza, di contribuire al progetto.

La prima volta che lessi una poesia di Ilaria rimasi colpito profondamente. In quelle parole, ritrovai alcune sensazioni provate proprio esplorando i luoghi abbandonati. G.M. 

 

Tarpa le mie ali
prima che una bufera
mi scaraventi verso lidi
che giammai la mia mente
avrebbe potuto
scoperchiare.
Permetti ai miei passi
di piantare sul suolo del
mio percorso,
impronte imponenti come travi.
Fa’ che il destino mi
conduca domito alla mia meta,
quella a cui,
prima ancora che aprissi gli occhi,
ero già predestinata.
Scaccia via le nubi
minacciose che fanno
presagire oscure vie,
al mio spirito.

Quando Giorgio mi ha parlato per la prima volta di questo progetto, mi è subito venuto alla mente un libriccino letto tempo fa, “uno di quelli  che faticano a trovar posto sugli scaffali delle librerie ma che in compenso stanno comodamente nel palmo di una mano “, come lessi una volta da qualche parte a proposito di questo libro: Poesia e fotografia, un racconto di Yves Bonnefoy sulla “custodia della presenza” nell’epoca della modernità.

La fotografia, nobile arte, divenuta il segno prepotente del consumo e della contemporaneità,  come nel lavoro di Giorgio ed Ilaria, si presta al racconto, all’emozione. Le parole del poeta Bonnefoy ci raccontano la presenza e l’assenza, il visibile ed il percepito. Alla stessa stregua quelle di Ilaria accompagnano le immagini di Giorgio in un viaggio in cui come per magia la fotografia diventa arte e diffonde grazie alla potenza dell’immagine, forte della sua composizione, la sensazione stessa della presenza laddove invece si vive l’assenza.

Nelle immagini di Giorgio è come se affiorasse l’inconscio di Ilaria, trasfigurato nella materia stessa che si proponeva di superare. E più in generale un livello inconscio collettivo: distogliendo la mente da ciò che esprime la composizione, “in una materialità irriducibile allo spirito”.

Come il poeta – dice Bonnefoysolo il fotografo è colui che accoglie e custodisce la presenza, dialogando con il tempo e lo spazio, presentificando anche il nulla, allontanando l’orrore attraverso lo sguardo meravigliato del primo giorno, strappando al non senso un frammento di senso.

Selezionate le fotografie dunque, Giorgio ed Ilaria hanno abbinato una poesia ad ogni scatto, dando vita ad “Alchimie Emozionali”.

La scelta del titolo vuole essere un suggerimento all’alchimia tra i due mondi di cui è composto – fotografia e poesia – e alle emozioni che cerchiamo di trasmettere. G.M. 

Alchimie Emozionali

Volume cartaceo su BLURB

Volume digitale BLURB

Volume digitale su ITunes 


Brevi Bio degli autori

Giorgio Marra

 Nato a Seregno, dove tuttora vive e lavora. Appassionato d’arte sin da piccolo, segue un percorso studi con indirizzo artistico diplomandosi in Grafica Pubblicitaria e Fotografia presso l’Istituto Statale d’Arte. Inizialmente spinto verso la fotografia naturalistica, negli ultimi anni trova nuovi stimoli nella street e, soprattutto, nell’urbex, genere che lo spinge ad esplorare luoghi abbandonati e ad immortalare la loro bellezza decadente. Adora la buona cucina, la birra belga, il cinema e la musica.

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www.instagram.com/giorgiomarraphoto


Ilaria Orabona

 Nata a Napoli, laureata in Filosofia; specializzata in Bioetica, Pedagogia clinica e Psicopedagogia. Vive da tempo a Padova con il marito Massimiliano ed i suoi amati gatti, dove insegna Lettere in una Scuola Secondaria di Secondo grado; è abilitata all’insegnamento di Filosofia. Ama la natura, gli animali, stare all’aria aperta, andare in bici, praticare sport dinamici, viaggiare. Adora scrivere, studiare, immergersi nella lettura e andare al cinema. La sua più grande ambizione: combinare poesia e filosofia.

Ilaria Orabona Poesie 

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[Ndr]: Tutte le immagini e le poesie contenute in questo articolo sono coperte dal diritto d’autore e sono state gentilmente concesse rispettivamente da Giorgio Marra © e Ilaria Orabona © ad ArteVitae per la realizzazione di quest’articolo.