Adrian Gaut, dal minimalismo pittorico alla fotografia d’architettura
Adrian Gaut è un fotografo statunitense che grazie ad uno studio approfondito sul minimalismo pittorico, si discosta dalla sua formazione come pittore e approda alla fotografia d’architettura.
di Luigi Coluccia
Nato e cresciuto a Portland, cittadina dell’Oregon, Adrian ha prima studiato per diventare un pittore, per poi trovare la sua dimensione nella fotografia. La sua produzione abbraccia numerosi soggetti: dalle nature morte, ai paesaggi, ai ritratti ma è abbastanza evidente una sua naturale e probabilmente inconsapevole predisposizione per l’architettura urbana. Di quest’ultima lo affascina il fatto che sia caratterizzata da elementi geometrici, elementi a lui molto cari. Angoli, curve, linee e forme, che ritrae con un approccio sistematico, rappresentano infatti il suo linguaggio artistico.
Riesce in maniera davvero sublime a riprendere “l’anima” dei soggetti architettonici che riporta nelle sue immagini. Della fotografia d’architettura dice: “Si ha la sensazione di scoprire sempre qualcosa, non si sa mai cosa ci sia dietro l’angolo. Una vera e propria “danza” di dettagli, unita ad un minimalismo cromatico e geometrico molto accattivante, sono gli elementi caratteristici del suo recente progetto fotografico dedicato a New York, rivelata sotto una veste del tutto insolita. Immerso nelle atmosfere urbane della Grande Mela, sovraccariche di elementi, Adrian focalizza la sua attenzione sulle infinite sequenze di forme geometriche e sulle curve che modellano gli edifici. In un susseguirsi continuo di luci ed ombre poi, la caratterizzazione degli elementi diventa ancora più incisiva ed evidente.
La ricerca quasi maniacale della forma geometrica, il forte contrasto fra luci ed ombre ad esaltare forme e volumi. Il minimalismo monocromatico, essenziale ed accattivante. Il gioco di proporzioni fra edifici diversi e appartenenti allo stesso agglomerato urbano. Queste sono le caratteristiche della cifra stilistica di questo maestro del minimalismo architettonico.
Nel suo progetto fotografico adotta un approccio matematico alla ripresa dell’architettura urbana, genera uno sfondo in cui contorni ed angoli si alternano, in una piacevole ossessione. Questi, colorati, sequenziali ed evidenziati nettamente, diventano dunque protagonisti assoluti delle sue opere.
Il suo lavoro lo ha portato in giro per tutto il mondo. Ha lavorato per committenti del calibro di Starbucks, il New York Times Magazine, Wallpaper *, Wired, Newsweek, e Monocle. Quando non è impegnato con la sua macchina fotografica, Adrian si gode le sue passioni. Ama molto le Volkswagen d’epoca, i vecchi attrezzi e fare il pane in casa. Il passaggio dalla pittura alla fotografia è stato motivato anche dall’opportunità di viaggiare – e studiare meno – che la seconda gli avrebbe offerto. Le sue fonti d’ispirazione sono, fra gli altri, Irving Penn, Edward Weston, Lucien Hervé, Ezra Stoller e Hiroshi Sugimoto. .
Attraverso l’uso del messaggio visivo dunque vi invitiamo a percorrere insieme a noi un meraviglioso viaggio attraverso una inedita e molto interessante serie di immagini.
Gallery . Adrian Gaut Photography